giovedì 6 gennaio 2011

Di rape e capelli


Un classico esempio di trasposizione Disney di una favola classica, con le inevitabili modifiche delle parti originali considerate meno glamour (perchè diavolo questa principessa si chiama come un ortaggio è un passaggio che hanno trascurato, mentre era lo spunto di partenza della fiaba dei Grimm) e il perfetto happy handing: esattamente quello che t'aspetti da un prodotto di questo tipo, ma con l'aggiunta di un tributo (che non ammetteranno mai) alla lezione dei cattivi/buoni di Shrek.



Altre considerazioni:

- la visione del film è stata in parte rovinata dalla perfida nipote acquisita che ha preso in giro per giorni Stefano perchè andava a vedere un film "da femmine". Secondo me faceva come la volpe con l'uva, siccome non vuole più raccoglierla perchè a dodici anni fa la superiore, alza le spalle e dice che è acerba.

- Accanto a me in sala c'erano due sorelle, una adolescente e l'altra di 7-8 anni. Nel punto più drammatico del film, verso la fine, quando il groppo nella mia gola aveva raggiunto le dimensioni di una papaya, la grande fa ai genitori, con tono canzonatorio : - guardate, Chiara piange, si è commossa -. E la piccola, con la voce rotta dalle lacrime: - Non è vero, è una bugia!. La cosa è andata avanti per un pò senza che i genitori intervenissero (erano probabilmente rassegnati a menate di quel tipo), tant'è che a un certo punto volevo alzarmi e dire alla provocatrice d'infanti: - Sì, Chiara sta piangendo,stracciacazzi di una guastafeste insensibile e sto piangendo anch'io, adesso puoi lasciarci ai nostri singhiozzi per cortesia?!?"
Purtroppo non l'ho fatto.

- A Stefano alla fine il film è piaciuto. Personaggio preferito: il piccolo camaleonte Pascal.

Direi che anche per le feste di quest'anno abbiamo dato. Attenzione però, a febbraio esce Yogi: the movie!!!

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