mercoledì 26 gennaio 2011

A different way



The BellRays
Black Lightning
Shock, 2010



Bella dritta, quella dell'amico blogger Filo per i BellRays. Nel recensire Black Lightning (pensate, album numero undici del combo) del quartetto di Riverside, California, propongo un giochino che ultimamente va per la maggiore. Si tratta di indovina la citazione.

Il gruppo capitanato dalla singer Lisa Kekaula infatti, propone uno stile composto da pezzi rock tiratissimi, alternato a brani smaccatamente soul. Badate bene però, non si tratta di contaminazione tra i generi, ma proprio di bizzarra alternanza tra stili (volendo semplificare, punk-hard-rock e musica nera commerciale) che in genere si usmano poco. In entrambi i casi,inevitabilmente, si chiamano in causa una pletora di artisti del passato che, con ogni probabilità, fanno parte del background musicale della band.

Il giochino inizia con la title-track posta in apertura. Un pezzo veloce dal ritornello potente, che, seppur canonico nello stile, e pertanto riconducibile a innumerevoli band, rimanda ai primi Skunk Anansie, quelli di Selling Jesus per intenderci. Lo stesso si può dire per Hell on heart, la traccia successiva. E' con il brano numero tre (Sun comes down) che arriva, spiazzante, la componente soul del gruppo. Si manifesta attraverso un giro di basso che sembra sputato quello di Papa was a rolling stone (il classicissimo Motown portato al successo anche dai Tempations).

La black music fa capolino di nuovo, ma questa volta nella sua interpretazione più spensieratamente legata ai sixties, all'interno di Anymore mentre non è la Tina Turner mainstream rock degli ottanta quella che si affaccia in Living a lie? E non è sempre lei, coadiuvata dagli AC/DC, quella che sbraita Everybody get up?!?
The way è la chiusura è rigorosamente soul, con una esplicita citazione, sin dall'attacco, ai Four Tops di Sugar Pie Honey Bunch.


Disco breve (dieci tracce), divertente, "leggero". Non inventano nulla sti BlackRays ma quello che propongono è una convincente interpretazione di canoni normalmente inconciliabili. Strano non essersi accorti di loro prima, visto che sono in giro da vent'anni.

P.S. L'album è della fine del 2010, ma lo inserisco per scelta arbitraria tra quelli dell'anno nuovo.




Nessun commento: