martedì 30 gennaio 2007

Break on through (to the other side)


Solidarietà al compagno Paul Wolfowitz, presidente della Banca Mondiale, che durante una visita alla moschea di Edirne in Turchia, come prevede la tradizione islamica si è tolto le scarpe sfoggiando delle spettacolari calze bucate (tutte e due!!!).

Chi di noi non ha avuto almeno una volta il terrore di trovarsi in questa disdicevole situazione? Magari entrando in un negozio di scarpe senza averlo preventivato oppure dovendo togliersi una scarpa per un imprevisto.

Al povero (si fa per dire) Paul è andata particolarmente male, e i suoi alluci hanno fatto il giro del mondo, come si fa non essere solidali?


Per la cronaca Paul Wolfovitz da quando si è insediato al vertice della banca mondiale, ha dato un'impronta neocon all'istutuzione, chiudendo di fatto le aperture progressiste seppur timidamente introdotte dal suo predecessore James Wolfensohn (attenzione all'impatto ambientale, studio delle diseguaglianze, diritti delle donne nei paesi poveri). L'uomo di Bush ha spostato con decisione la barra a destra. Banchiere dei poveri? Ma non scherziamo. Meglio rimanere sui calzini bucati.

domenica 28 gennaio 2007

C'è solo un Lester Bangs part 2


Prosegue il mio studio sulle riviste musicali italiane. Finalmente ho tra le mai Blow-up, che mi sembra quella più apprezzata e al tempo stesso quella meno reperibile (per dire è l'unica che non si trova nelle edicole in aeroporto). Come per Rumore ho acquistato la rivista esclusivamente a scopo ricerca, perchè se fosse stato per la copertina o i servizi all'interno...
Una costante delle riviste fin qui prese in esame è la struttura: tutte accompagnano le pagine di musica "moderna" con un inserto old music, nel caso di Blow up si chiamo Jukebox all'idrogeno (per rumore era Retropolis e per il mucchio Classic rock).

Anche Blow up sembra faccia apposta a scrivere di gente sconosciuta e difficile da scovare anche in rete, davvero non capisco che gusto ci provino. Un esempio? Alzi la manina chi conosce i Deerhunter o i Bellowhead, Mats Gustafsson o i Blue Sky Black Death! D'accordo che se nessuno ne parla non li conosceremo mai, ma a mio modo di vedere serve un mix bilanciato, non puoi riempire 100 pagine di sta gente qui. Perchè è pur vero che se un articolo (ad esempio quello di Gustafsson) è scritto bene, ti fa venire voglia di cercare l'artista in questione, ma non può valere per decine di bands al mese, secondo me.

La sezione recensioni è quella che spulcio per prima nelle riviste di musica, e qui un paio di dritte valide Blow up me le ha passate, i Giardini di Mirò con l'ultimo Divided Opinions non sono male (li conoscevo solo di nome) e sopratutto Quentin Harris con No politics è eccezionale, ed è un genere che non avrei mai approcciato se non gli avessero dato nove, parlandone in termini estasiati.

La qualità della scrittura mi sembra nella norma delle riviste fighette, mi duole dire che scrivono un pò tutti con lo stesso stile pseudo-ironico-intellettuale, per me sono tutti figli (e nipoti) del Guglielmi e dello Stefani.

Anche qui, vista l'uscita gennarina,fa bella mostra la classifica dei (loro) migliori dieci del 2006. La ripropongo, giusto per capire che trip si fanno:



1) JOANNA NEWSON Ys
2) LIARS Drum's not dead
3) SCOTT WALKER The drift
4) PERE UBU Why i hate women
5) BURIAL Burial
6) BEIRUT Gulag orkestar
7) CARLA BOZULICH Evangelista
8) MATMOS Rose has teeth in the mouth
9) ROSS BOLLETER Secret sandhills and satellites
10) VERT Some beans & an octopus



Sarà anche la musica di oggi e di domani, ma mentre mi gratto in testa e in mezzo alle chiappe, resto fortemente perplesso...

sabato 27 gennaio 2007

Liberascion... oh yeah!

Noi del trasporto aereo siamo stati tra i primi ad avere problemi drammatici dalle cosiddette liberalizzazioni, e la situazione è ancora tragica per molti (non solo Alitalia, la più esposta, anche Volare e le diverse società aeroportuali di Milano, Roma, Venezia, Napoli).
Evidentemente il prezzo da pagare per far risparmiare la collettività sui biglietti aerei è che migliaia di lavoratori del settore perdano il lavoro o subiscano drastici peggioramenti delle condizioni economico normative. Così è la vita (citazione).
Però sentire l’altro giorno proprio un lavoratore di quelli più incarogniti ai tempi dell’apertura del mercato del trasporto aereo dire:” ben gli sta ai tassisti, gente di merda” oppure roba simile per i benzinai e gli assicuratori, mi ha ricordato che siamo proprio un paese senza memoria chiuso nel proprio orticello a coltivare rape.

martedì 23 gennaio 2007

Peli e capelli


Perdo i capelli.
Lentamente (ho cominciato più di dieci anni fa) ma inesorabilmente.

Vabbeh è una tragedia personale comune al 50% della popolazione maschile, dicono. Il fatto che mi fa veramente imbestialire è che in compenso genero un sottobosco di peli che mi escono dal naso, dalle orecchie, in mezzo alle sopraciglia e sul coppino, che sono costretto ciclicamente a potare.
Ma dico io, ottimizzare le risorse no, eh?

lunedì 22 gennaio 2007

Drinkin' songs (singalong) 2

Avete scaldato ugole e chitarre? E via che si riparte!
Con Whiskey in the jar avrete il priviligio raro di poter compilare un EP con tutte le diverse versioni che molti artisti hanno dato di questo traditional. Come per Wild rover, la versione che più si adatta al singalong è quella dei pogues (con i dubliners).

WHISKEY IN THE JAR ep

1) The Pogues with The Dubliners
2)Metallica
3)Belle and Sebastian
4)Jerry Garcia
5)The Chieftains
6)Thin lizzy
8)Pulp
7)Grateful Dead


As I was going over the far famed Kerry mountains
I met with captain Farrell and his money he was counting.
I first produced my pistol, and then produced my rapier.
Said stand and deliver, for I am a bold deceiver,

musha ring dumma do damma da
whack for the daddy 'ol
whack for the daddy 'ol
there's whiskey in the jar

I counted out his money, and it made a pretty penny.
I put it in my pocket and I took it home to Jenny.
She said and she swore, that she never would deceive me,
but the devil take the women, for they never can be easy

I went into my chamber, all for to take a slumber,
I dreamt of gold and jewels and for sure it was no wonder.
But Jenny took my charges and she filled them up with water,
Then sent for captain Farrel to be ready for the slaughter.

It was early in the morning, as I rose up for travel,
The guards were all around me and likewise captain Farrel.
I first produced my pistol, for she stole away my rapier,
But I couldn't shoot the water so a prisoner I was taken.

If anyone can aid me, it's my brother in the army,
If I can find his station down in Cork or in Killarney.
And if he'll come and save me, we'll go roving near Kilkenny,
And I swear he'll treat me better than me darling sportling Jenny

Now some men take delight in the drinking and the roving,
But others take delight in the gambling and the smoking.
But I take delight in the juice of the barley,
And courting pretty fair maids in the morning bright and early

KEY C

verse:C Am F C G C Am F C G
chorus:G C F C G C

sabato 20 gennaio 2007

Paraculi o coraggiosi?


Quando, durante la seconda metà dei sessanta, cominciarono ad arrivare in televisione le immagini della guerra in VietNam che mostrarono in alcuni casi le atrocità commesse dai soldati USA (il napalm, mai lai) l’opinione pubblica, già critica per una guerra che non capiva, cominciò a schierarsi per il ritiro .

I figli dei fiori e gli hippy, che all’epoca erano movimenti che raccoglievano migliaia di giovani andarono oltre. La critica alla guerra era troppo poco e troppo scontato, ce l’avevano scritto dappertutto make love not war, bisognava andare oltre e punire i colpevoli americani dei massacri.
E così i militari USA che tornavano dal fronte asiatico non facevano in tempo a scendere la scaletta dell’aereo che venivano accolti a uova marce e insulti.
Poi anche i reduci, da Kovic in poi, si organizzarono e fu chiaro a tutti che in molti casi si trattava di ragazzotti pieni di ideali o senza prospettive di un futuro abbindolati dai reclutatori di zio Sam, sia quelli in carne e ossa che quelli televisivi e mandati a fare da carne da cannone.
Da lì a poco anche il rock and roll prende posizione a favore dei veterani e dei reduci in generale. I Creedence Clearwater Revival su tutti,con Fortunate son e soprattutto Run through the jungle hanno dato la spallata; e poi gli eventi hanno seguito il loro corso: Nixon ha firmato l’armistizio, gli hippy sono diventati yuppies, gli USA hanno trovato altre guerre più fruttuose, i reduci sono finiti quasi tutti in manicomio, in carcere, al cimitero o alcolizzati.

Perciò oggi gli artisti hanno imparato la lezione. Le guerre si criticano assolvendo i soldati al fronte. Il governo ha imbrogliato tutti, anche loro. Le ragioni della guerra in Iraq sono state una colossale menzogna, a causa della quale, ad oggi, sono morti più di 3000 giovani americani.

In america se ti appioppiano la nomina di antiamericano o antipatriota sei fottuto, anche nel 2007. Salvaguardare la vita dei ragazzi mandati nel deserto a sparare ai fantasmi invece si può fare. L’opinione pubblica capisce. La gente capisce. Le madri e i padri capiscono. L’hai sfangata.

Steve Earle e Bruce Springsteen ci vanno giù pesanti con questo concetto. Bruce ha pubblicato nell’extended version delle Seeger Sessions (American land edition) Bring’em home, sempre di Seeger, che è un perfetto esempio applicato di quanto cianciavo. La registrazione dal vivo a New York è emozionante. Quando il pubblico, che non conosce il pezzo, capisce le parole partecipa con un applauso di convinta approvazione.
La democrazia e il dissenso sono salvi.


Bring 'em home


If you love this land of the free
Bring 'em home, bring 'em home
Bring them back from overseas
Bring 'em home, bring 'em home


It will make the politicians sad, I know
Bring 'em home, bring 'em home
They wanna tangle with their foe
Bring 'em home, bring 'em home


They wanna test their grand theories
Bring 'em home, bring 'em home
With the blood of you and me
Bring 'em home, bring 'em home
Now we'll give no more brave young lives


Bring 'em home, bring 'em home
For the gleam in someone's eyes
Bring 'em home, bring 'em home

The men will cheer and the boys will shout
Bring 'em home, bring 'em home
Yeah and we will all turn out
Bring 'em home, bring 'em home


The church bells will ring with joy
Bring 'em home, bring 'em home
To welcome our darlin' girls and boys
Bring 'em home, bring 'em home


We willl lift their voice and sound
Bring 'em home, bring 'em home
Yeah, when Johnny comes marching home
Bring 'em home, bring 'em home
Bring 'em home, bring 'em home


Il brano è di Pete Seeger, che come Guthrie, non si è mai fatto problemi a dire e cantare quello che pensava, e per questo si è beccato 10 anni per comunismo (vabbeh lo chiamavano cospirazione contro gli USA) dalla commissione mccarthy. Non include lui la domanda del titolo. Lui è stato più coraggioso di quanto è lecito aspettarsi da me .

venerdì 19 gennaio 2007

Drinkin' song (singalong)

Patrizio mi fa : "vedi, Bruce è un grande, ma sai qualè il suo problema? Non ha mai scritto una canzone adatta a bere gioiosamente. Guarda i Pogues invece..."
La mia signora, che non sopporta Patrizio mi dice, infastidita dai ripetuti ascolti passivi di Manchester Rambler dei Dubliners: "ma perchè ascolti sta roba da 'mbriachi?"
Se volete sapere cosè una drinkin song, e quanto piacere si trae dal cantarla fino a farsi esplodere le vene del collo, provate questa (è un traditional ma consiglio la versione dei pogues). Occhio perchè il tempo del ritornello lo si tiene battendo le pinte di birra sul tavolo. Visto poi che quattro accordi li conoscete tutti, vi metto pure quelli.


Wild Rover (praticamente l'inno unofficial irlandese, se siete stati in Irlanda, e avete girato i pub, prima o poi l'avete sentita dagli avventori)

I've been a wild rover for many a year,
And I spent all my money on whiskey and beer,
But now I've returned with gold in great store,
And I never will play the wild rover no more.

And it's no, nay, never
No, nay, never, no more,
Will I play the rover
No never, no more.

I went down to an ale house
I used to frequent,
And I told the landlady my money was spent.
I asked her for credit, but she answered me "Nay.
Such custom like yours I could have any day."

I took from my pocket ten sovereigns bright,
And the landlady's eyes opened wide with delight,
She said, "I have whiskeys and wines of the best,
And I'll take you upstairs, and I'll show you the rest.

I'll go home to my parents, confess what I've done,
And I'll ask them to pardon their prodigal son.
And if they caress me as oft times before,
I never will play the wild rover no more!

KEY G
verse:G C G D7 G G C G D7 G
chorus:D7 D D C C G C G D7 G

Non c'è bisogno di ringraziarmi, a che servono gli amici?

giovedì 18 gennaio 2007

Il valore dell'esperienza

Da quando sono papà mi si è aperto un nuovo mondo anche nelle relazioni sociali. Adesso tutti i genitori con cui ho a che fare, per piacere o lavoro, la prima cosa che mi chiedono è: "come sta il tuo bimbo?".
Col tempo ho scoperto che chiedono di tuo figlio per parlare dei loro.
All'inizio infatti dopo la loro domanda partivo entusiasta a raccontare di Stefano, di come cresceva, dei suoi progressi, di piccole cose insignificanti che ti emozionavano nel profondo, e li vedevo annuire con malcelata impazienza, mordere il freno perchè arrivasse il loro turno di parlare.
Appena finivo di raccontare, partivano a slavina a pontificare sulla loro prole (e se ne avevano più di uno erano cazzi).
Adesso però ho imparato, e quando mi rivolgono la fatidica domanda rispondo serafico:" il mio bene, e il (la,i) tuo (tua,tuoi)?"
Almeno risparmio tempo e loro sono contenti.

martedì 16 gennaio 2007

Del possedere fine a se stesso


Non capisco perchè continuo a comprare Dvd musicali ben sapendo di non avere il tempo di vederli.

sabato 13 gennaio 2007

Sarà la musica che gira intorno, quella che non ha futuro

E' un periodo di compilation, questo.
Seeehh, lo so che nel 2000 e rotti si chiamano playlist, comunque ci siamo capiti, no? Ne ho preparata una per mio cognato che raccoglie il meglio dell'anno passato adatta ai suoi gusti (piuttosto soft) e per testarla l'ho ascoltata con gusto a più riprese. La morte della mia fidata kenwood (5 anni e 150.000 km insieme) poi, mi ha obbligato a girare in auto con l'mp3 nelle orecchie. Inizialmente, per evitare contravvenzioni tenevo le cuffiette su un solo orecchio (left) poi, vaffanculo, non resistevo a sentire al 50%, le ho infilate come si deve, e bona.
Con il lettore mp3, non so perchè sei più portato ad ascoltare compilazioni rispetto a dischi interi. Ne ho due che vanno benone, sono davvero the pleasure in mixing different things, come l'ha battezzate massi78.
Unica eccezione a questo moderno strapotere delle playlist, che un pò mette in crisi il mio animo giurassico (ma neanche tanto visto che le compilation sono 25 anni che le faccio per me e per gli altri) sono due album: The all american rejects, Move Along e Justin Timberlake, Futuresex/Lovesound.
Il primo è mainstream rock, se fossimo nella fine degli anni 80 gli All American Rejects potrebbero tranquillamente essere i Bon Jovi o i Bad English (Ale dice i Def Leppard, ma loro sono un gradino più in alto, secondo me), sono carini, pulitini, fanno musica perfetta come colonna sonora ai teen movie tipo America Pie. Nonostante queste caratteristiche, comuni a decine di gruppi attuali, gli AAR si fanno preferire per la buona percentuale di pezzi validi all'interno dell'album; i primi quattro titoli (dirty little secret, stab my back, move along, it ends tonight) vanno che è una bellezza, ma il disco, seppur con qualche cedimento tiene bene nella sua completezza.
Poi c'è Justin Timberlake, e qui sono un pò in difficoltà, perchè non sono molto pratico di questo genere da MTV, quello che chiamano soul moderno o hip hop o nonsochealtro. Quello che posso dire è che è lontano anni luce dai miei ascolti consueti e che ahem...mi garba assai. C'è Sexyback, track nr2, che è entusiasmante, suggerisco l'ascolto in cuffia per cogliere tutte le sfumature del pezzo; poi my love e le lunghissime i think she knows e what goes around e la conclusiva pose it con snoop dogg. Mi viene quasi da ballare come nei video di Britney Spears. A me , figurarsi.

Cognato's Playlist - best of 2006

01-THE KOOKS.Seaside

02-THE PIPETTES.We are the pipettes

03 –THE FRATELLIS.Chelsea dagger

04-HANK III.country heroes

05-NEFFA.Cambierà

06-BOB SEGER.Face the promise

07-MORRISEY You have killed me

08-DAMIEN RICE.9 crimes

09-BRUCE pay me my money down

10-WIDESPREAD PANIC goodpeople

11-TOM WAITS Bottom of the world

12- CATFISH HAVEN-another late night

13-SAM MOORE & BRUCE-better to have

14-RAUL MALO Feels like home

15-WILLIE NILE Game of fools

16-TWO GALLANTS Steady rollin

17-JOAN AS POLICEWOMAN feat ANTHONY I defy

18-PEARL JAM parachutes

19-JOHNNNY CASH further

20-VINICIO CAPOSSELA pena de l’alma


My muvo playlist nr 1

1-nobody's fault - jimmy page & robert plant
2 - tv screen - radiators from space
3 - 9 crimes - damien rice
4 - larrikin love - six queens
5- the dubliners - rocky road to dublin
6 - funky cold medina - tone loc
7 - think i'm in love - beck
8 - johnny cash - like the 309
9 - nothing to you - two gallants
10 - dentro al cinema - gm testa
11 - take a chance - the magic numbers
12 - i'll be missing you - puff daddy
13 - l'età migliore - moltheni
14 - thr rocky road to dublin - dropkick murphys
15 - teel it to my heart - taylor dayne
16 - i think we're alone now - tiffany
17 - slumlords - lester bangs
18 - let's impeach the president - neil young
19 - the gift from fairies(medley) - james kelly
20 - for your babies - simpy red
21 - the great pretender - roy orbison
22 - 96 tears - question mark & the mysterians
23 - december - collective soul

my muvo playlist nr 2

1-herculean - the good the bad and the queen
2-fragments-the who
3-you losin out-two gallants
4-peaches and cream-john butler trio
5-margin walker-fugazi
6-postcard from italy-beirut
7-me myself and i-de la soul
8-butthole surfers-the butthole surfers
9-vamos a matar companeros-morricone
10-love's been good to me-johnny cash
11-blues from down here-TV on the radio
12-chelsea dagger-the fratellis
13-night and day-U2
14-cant judge a book-the nighthawks
15-se-le vibrazioni
16-psychotic reaction-count five
17-the ghost of cable street-the men they couldnt hang
18-totem pole-dan sartain
19-feels like home-raul malo
20-i dont feel like dancing-scissors sisters
21-joanna newson-emily

venerdì 12 gennaio 2007

The Shield


È ricominciato THE SHIELD, il miglior serial poliziesco in circolazione. Duro, cinico, violento, realistico. Ambientato a east LA, tra pappa, maniaci, stupratori, delinquenti comuni e gangs (che riassumono al loro interno tutte le attività elencate) si fa beffe di roba patinata e glamour come CSI o similari..

Le prime due serie di shield erano un otto volante, imprevedibili e sconvolgenti, Vic, il detective protagonista, era una vera carogna, un figlio di puttana, però con una sua morale. Prendeva la tangente dagli spacciatori consapevole del fatto che era meglio guadagnare e gestire lo spaccio, piuttosto che inseguire l’utopia di eliminarlo completamente, ma al tempo stesso era spietato nel contrastare i crimini e criminali quando si presentavano sotto forma di rapine, stupri, aggressioni, etc etc.

Gli autori andavano davvero a ruota libera, sembravano non avere vincoli o regole da rispettare, avevi davvero la percezione che tutto poteva accadere, come nella realtà.

Poi come tutti i serial con il passar del tempo ha perso un po’ della sua incisività e ha ammorbidito le caratteristiche più aspre, restando comunque valida come poche nella realtà televisiva “in chiaro”.

Nella serie precedente, la quarta, c’è stata la presenza di Glen Close per tutti gli episodi, quest’anno arriva l’immenso Forest Withaker.

La prima puntata della prima serie finiva con Vic mackey che ammazzava un infiltrato della “disciplinare”, un suo collega assoldato per incastrarlo. La quinta serie inizia con Withaker che entra sulla scena per incriminare vic per quel delitto.

mercoledì 10 gennaio 2007

Pena de l'alma

Nell'ultimo, stupendo, Ovunque Proteggi, Vinicio Capossela in mezzo a tante perle ha piazzato anche questo diamante raro. E' una cover dei Los Lobos in cui il Nostro è riuscito ad associare un testo di struggente amore e passione.
Io non riesco ad ascoltarlo senza commuovermi fino alle lacrime. Provateci voi, se vi riesce.

Che farò lontan da te pena dell'anima
senza vederti, senza averti, nè guardarti
anche lontano non vorrò dimenticarti
anche se è ormai impossibil il nostro amor

Come levare via il profumo al fiore?
Come togliere al vento l'armonia?
Come negar che ti amo vita mia?
Come togliermi in petto questa passion?

E a veder che crudel destino ora ne viene
ma che l'ombra ora ci prenda più mi addolora
Il mio cuore mi dice che non può seguirti ancora
e nemmeno questa angustia sopportar

Come levar alle stelle via il bagliore?
Come impedir che corra il fiume al mare?
Come negar che soffre il petto mio?
Come levar dall'anima questa passion?

Come levare via il profumo al fiore?
Come togliere al vento l'armonia?
Fuori dalle braccia tue sulle ginocchia mie
così levarmi in petto questa passion?
Fuori dalle braccia tue sulle ginocchia mie
così levarmi in petto questa passion?

La musica è finita

Per le mie finanze, il 2007 è iniziato come peggio non poteva. Del 31 ho già scritto, ma c'è stata un'appendice. Ho portato la mia macchina da Paolo, meccanico di fiducia della famiglia (l'ho portata con il carro attrezzi, giacchè era più morta di Batistuta all'Inter) che come l'ha vista ha comiciato a dire che ah è una tragedia; ah qui è partita la centralina; ah le macchine moderne se parte la centralina sò cazzi;vabbeh lasciamela che vedo. Mi si è strizzato l'ano.
E infatti, qualche giorno dopo sono lì a firmare un assegno da seicentocinquanta euro poco convinto ma rassegnato. Capisco quanto conta nella vita a) fare il meccanico, l'idraulico o l'elettricista b) avere amici che fanno il meccanico, l'idraulico o l'elettricista.
Ma c'è stato un altro evento che mi ha gettato in abisso di disperazione ancora più cupo e senza fine: la mia autoradio è spirata, di conseguenza mi aspettano le interminabili code del tragitto casa-lavoro-casa senza il conforto della mia merda preferita.
Che faccio, mi porto un libro?

lunedì 8 gennaio 2007

Libertà e democrazia

Ho sentito tempo fa, nell'ambito delle polemiche sull'apertura-chiusura-e definitiva apertura della scuola islamica a Milano, un intervista ad un genitore magrebino che accompagnava la sua bambina a frequentare le lezioni di questo istituto.
Intervistatore: "Sembrava che la scuola non potesse più aprire, ha avuto paura?"
Genitore: "Siamo in Italia, qui non c'è niente di cui aver paura."
Ho avuto l'impressione che ci abbiamo fatto tutti una figura di merda.

venerdì 5 gennaio 2007

Music biz




Facevo una riflessione sul music business.
C’è grossa crisi del mercato, è il dato indiscusso. Le major piangono e licenziano, molti appassionati festeggiano e riempiono gli hard disc di musica a scrocco. Certo, nei tempi di vacche grasse, quando cioè per andare primi in Italia dovevi vendere più di un milione di copie,invece delle 20mila sufficienti oggi, anche a me giravano le palle a dover pagare duemila lire (su un prezzo medio di dodici-quattordicimila) in più un disco perché le strategie di marketing della label avevano previsto qualche secondo di marchetta televisiva, che veniva scaricata sull’acquirente, informato da un adesivo sull’ellepì (pubblicità TV!), però so per esperienza che quando un settore è in crisi non sono certo i posti di lavoro dei manager che saltano, ma quelli dei lavoratori comuni (i dirigenti passano agevolmente .dall’industria farmaceutica a quella del tabacco attraverso magari la produzione di giocattoli o la direzione delle autostrade).
Perciò non è che me la sento troppo di esultare se non si vendono più dischi e le compagnie discografiche annaspano tra chiusure e fusioni.

Poi c’è l’aspetto legato alla passione per la musica; a me continua a piacere possedere l’oggetto disco, rigirarmelo tra le mani, leggere il booklet, i testi, e pazienza se con il ciddì questo piacere è notevolmente ridimensionato rispetto ai 33 giri, o se attraverso la rete si può comunque reperire testi e notes del disco. E non sono nemmeno così ipocrita da affermare che questa mia passione dinosaurica mi impedisce di avvalermi del p2p. Ma nei limiti del possibile, preferisco l’acquisto, tutto qui.

Questa digressione è solo la premessa per la riflessione di cui all’inizio di questo post.
La musica è in crisi si diceva. No, dico io.
La vendita dei cd è in crisi. Perché le persone, giovani e non, continuano ad usufruire, pagando, del prodotto musica.


Prendiamo qualsiasi aspetto legato al rock che non sia il supporto (una volta si diceva) fonografico: i concerti vanno alla grande, stanno diventando la voce primaria nel bilancio di molti artisti, e questo nonostante l’incremento inarrestabile dei prezzi (difficile pagare un ticket meno di 32 euro, il diritto di prevendita arriva fino a 10-12 euro a biglietto, e per le grandi star che riempiono gli stadi – madonna,stones, springsteen,e company - il range va da 50 a oltre 100 euro); i divudì musicali sono anche loro in espansione, nonostante anche per questo prodotto ci sia la possibilità del download illegale. E non è uno sfizio economico, nonostante ci sia ormai una vasta scelta di titoli a basso costo infatti, i prodotti meno frequenti sugli scaffali continuano ad avere prezzi medio-alti (alcuni esempi sulla musica che piace a me: steve earle live in austin,TX quasi 30 euro; the pogues live at Town and Country. 25 euro; springsteen video anthology quasi 40 euro) e comunque ad avere mercato.

Un altro indizio? Date un occhiata in edicola. Quante riviste musicali vedete? Rockerilla, Rumore, Buscadero, Mucchio, Tribe, Rock Hard, Metal Shock, Metal Hammer, Blow up, Musica e Dischi, Rolling Stones e XL, solo per il rock, e forse la lista è sbagliata per difetto. E’ aumentata la carta stampata che parla di pop rispetto a quando i dischi si vendevano in quantità industriali e nonostante il web. Non è un paradosso? Non si vendono più i dischi e aumentano i giornali che parlano dei dischi. Perché? Una risposta potrebbe essere data dal fatto che con il pc e una connessione flat (20 euro al mese) io posso, in tempo reale, leggere una recensione e scaricarmi il disco; però le inormazioni sulle uscite discografiche si trovano anche in rete, e comunque il valore che mi piace dare a questo aspetto è che il sacro fuoco per il dio del rock è ben lungi dall’essere spento, anche nelle giovani leve.

L’aspetto a mio avviso più raccapricciante di questo nuovo consumo della musica è poi quello legato alla telefonia; cellulari che squillano sulle note di Shakira, oppure “la musica che risponde”( invece che il segnale di libero di senti una bella canzone della Pausini).
Anche qui il volume d’affari mi dicono essere esorbitante e in tale incremento da avere superato in alcuni paesi le vendite dei dischi.

E il download legale?
Lentamente sta prendendo piede, soprattutto nei paesi in cui i media hanno dato grande rilievo ai pirati informatici arrestati (arrestati, sì) o pesantemente multati per downloading illegale. E così per stare tranquillo paghi novantanove cents a canzone e con qualcosa in meno del prezzo del negozio reale (ma non è sempre così) ti sei portato a casa il ciddì del tuo artista preferito o ti sei composto la tua playlist dei sogni.

I negozi di dischi non legati ai megastore dei grandi marchi globalizzati, alla fine sono quelli a cui è andata peggio. Ho letto da qualche parte che ormai ci sono meno di trecento punti vendita indipendenti superstiti in tutta Italia. Immagino siano rimasti quelli alimentati dalla passione vera e fuori tempo del proprietario, e che siano diventati dei veri e propri santuari dove dare sfogo alla propria libidine compulsiva repressa. Quello della mia città, un bel posto con in vetrina musica di qualità, ha chiuso due-tre anni fa per fare posto ad una camiceria.

Last but not least.
Non è per esterofilia che lo scrivo, ma quanto viene considerate la musica in Italia? Poco e niente. Pensate alla cultura musicale anglosassone (cazzo nel regno Unito e in Iranda qualunque ragazzo suona uno strumento o fa parte di una band) o francese. A parte la storica disputa dell’IVA al 20% rispetto al 4% dei libri, in Francia la musica (anche leggera) è trattata a tuti gli effetti da arte, da cultura, da tessuto storico e sociale. Da noi no. Tantè che i nostri governanti stanno pensando di recuperare ulteriormente soldi dalla SIAE (che secondo voi, a sua volta, come si rifarà?).

Per concludere ho l’impressione che sia solo cambiato, per gli squali dell’industria, il modo di fare soldi con la musica, ma che il business sia ancora vivo e ben remunerativo. Anche la disponibilità a spendere degli appassionati è immutata secondo me, si è solo diversificata. Scarico gli Artic Monkeys da e-mule, però poi magari pago 3 euro la suoneria di Zucchero o l’ultimo video dei Black Eyed Peas per il mio telefonino UMTS. Ma l’obolo continuo a versarlo come faceva mio papà nel 1975, e anche le tasche in cui finisce sono virtualmente le stesse.


It’s evolution, babe.

mercoledì 3 gennaio 2007

Il Mucchio cerca grane


La copertina del Mucchio di questo mese conferma, anche se non era necessario, che la redazione è proprio fuori di testa. Chiamatelo coraggio, incoscienza o ricerca dello scandalo a fini di divulgazione della rivista, perennemente in cattive acque, ma mettere in copertina il disegno di un prete con l’uccello in erezione sotto la tonaca e il titolo PEDOFILIA ALLARME ROSSO vuol dire cercare grane,ed esserne consapevole.
Il prete è il personaggio di una serie a fumetti italiana di culto, di cui mi impegno a trovare coordinate precise, per cui in pochi saranno in grado di identificarlo mentre i
più penseranno ad un disegno messo lì per amplificare l’effetto del titolo.


Da laico, non so che pensare. Bisognerebbe leggere gli articoli all’interno. Per il momento non mi va di comprare la rivista, da tempo dissento con la linea editoriale del Mucchio. Ritengo continuino ad essere i più preparati musicalmente, scrivono bene e hanno saputo evolversi con la musica più attuale, ma la spocchia non la perdono, anzi. In più da quando danno spazio alla politica e all’attualità le cose sono peggiorate. Alla mia età sopporto sempre meno chi ne ha per tutti e ha la ragione sempre in tasca. Riconosco alla redazione coraggio e imparzialità, fegato a tirare fuori gli scheletri dall’armadio di P2, BR, PapaRatzinger e via discorrendo, ma è il loro posizionarsi su un piedistallo che non mi garba.


Alla fine una copertina così porta rogne, o copie in più?
I mangiapreti gaudenti o i cattolici incazzati?
E sopratutto, è giusto ridurre (sto parlando solo della copertina, magari all'interno si parla dell'odioso fenomeno in maniera diffusa e articolata, ma la copertina la vede anche chi non compra la rivista) il fenomeno al solo prelato?


Forse sono davvero coraggiosi, visti gli strali piovuti adosso a Crozza e Fiorello per la loro satira sul clan Ratzinger, a spingersi oltre (molto oltre direi) ; di certo sono liberi, magari un pò paraculi e anarchici. Chi lo sa? Aspetto sviluppi.
Il personaggio del fumetto è l'italianissimo Don Zauker (omonimo del capo dei meganoidi di daitan 3) di Daniele Caluri. L'ha identificato Vit.

lunedì 1 gennaio 2007

Tutti i miei dischi del 2007.

No, non ho fatto casino con la data.
Mi propongo di aggiornare questo post con tutte le acquisizioni musicali del nuovo anno. In modo da avere una lista bell'e pronta per il consuntivo pre 2008.
Sono troppo avanti.

010107 - Dave Matthews & Tim Reynolds . Live at Luther College
010107 - The Dubliners . 40 Years
010107 - The Chieftains . Water from the well

050107 - The Yardbirds . Ultimate Collection
050107 - The Pogues . Ultimate Collection/Live at Brixton
050107 - Jimmy Page & Robert Plant . Unledded
050107 - Robert Plant . Sixty six to Timbuktu
210107 - Gov't mule - High & mighty
210107 - The good the bad & the queen - omonimo
220107 - Ramones - Anthology (il cofanetto Rhino a soli 9.49!!!)
220107 - The Band - The last waltz (doppio a soli 8.99!!!)
310107 - John Mellencamp Freedom's road
310107 - Quenti Harris - No politics
030207 - Lucinda Williams - Live @ Fillomre (doppio a 8.90!)
040207 - Los lobos - Kiko
040207 - Nips - The tits of soho
050207 - Tool - 10000 days (9.90)
050207 - Seeger sessions american land edition (cd+dvd 12.90)
200207 - Lucinda Williams - West
010307 - Mario Biondi - Handful of soul
050307 - 99 Posse - Curre curre guagliò, Corto circuito,La vida que vendrà
150307 - Ry Cooder - My name is Buddy
200307 - Kenny Wayne Shepherd - Ten days out





Pronti o no, arriva il duemilasette.

Nessuno ha passato una fine di anno come la mia.
Alle due di notte ero su di un carro attrezzi con Stefano (due anni e mezzo) giacchè la macchina ci aveva lasciato sulla statale. Così morta che non andavano nemmeno le quattro frecce. Stefano si è divertito come un matto (vuoi mettere salire su un carro attrezzi con tutte quelle luci gialle?!?), io un pò meno, sopratutto al momento di chiedere il prezzo del servizio.
Buon anno nuovo.