mercoledì 28 febbraio 2007

La giostra della vita

Lo sapete che sulle giostre per i bambini (quelle che a un certo punto scende topo gigio con la coda di peluche da afferrare) è tutto un magna magna e decide il padrone del vapore chi prende il codino e vince il giro gratis?
Questa cosa è sconvolgente, peggio di qualsiasi rivelazione che ha disintegrato il modo dell'infanzia.
Fiera di paese qui dalle mie parti. L'altro giorno ho portato stefano sulle giostrine. Pioveva, poca gente. Funzionavano solo le attrazioni coperte. Al massimo tre-quattro bambini per giostra. Scende il codino da prendere. A Stefano non gliene poteva fregare di meno, gli passava sulla faccia, contro le mani serrate sul volante del pick up gigante, gli sbatteva adosso...niente da fare. In compenso c'erano altri bambini più grandi che si dannavano ma il tizio che comandava il marchingegno non ne voleva sapere. A un certo punto prende il microfono e dice, rivolto a me:" papààààà aiuta il piccolo..." Così quando passa il feticcio di topo gigio prendo le mani a Stefano,che mi guarda perplesso, e lo afferriamo.
Altro giro altra corsa. Sempre meno bambini in giro. Su questa giostra sono solo in due, uno sui 4-5 anni e Stefano. Cala il codino appicicato ad un pupazzo in plastica di Topolino. Stefano è ancora più indifferente di prima, seduto su un chopper con la bandiera USA sul serbatoio. Passa una volta, due. Stavolta non mi muovo nemmeno io. Alla terza il tizio alla cassa (che è anche deejay e manovratore del marchingegno) fa un cenno al suo scagnozzo fuori, che si avvicina con aria truce (ho pensato, cristo vuoi vedere che ci menano perchè non prendiamo la coda di mickey mouse?) stacca lui stesso il codino e lo consegna nelle mani di Stefano. Giuro, non sapevo se ridere o incazzarmi. Stefano invece è stato più determinato. Gliel'ha tirato dietro, offeso, sfiorando l'incidente diplomatico(credo che i proprietari fossero slavi). Secondo me ha pensato: "guarda imbecille che sono capace di prenderlo, è che me ne sbatto dei meccanismi a premi degli adulti atti a gratificare ipocritamente noi piccoli!"
So che non durerà, ma per ora è uno spasso.

martedì 27 febbraio 2007

Stuck with Pete


Come dicevo, è un periodo di restaurazione musicale. Uno di quei momenti in cui mi va di ascoltare solo cose conosciute che riesco a cantare. Complice l'acquisto a prezzo ridotto dell'edizione ampliata (american land edition) delle seeger session di springsteen, ho rimesso in circolo questo disco - che pure avevo ascoltato fino allo sfinimento - e non posso che confermare il giudizio ampiamente positivo che avevo espresso. Un'opera bella, coraggiosa, necessaria. Ha i connotati del capolavoro, ogni canzone prosegue naturalmente in quella successiva, non ci sono cali di tensione (a voler esser pignoli jacob's leather è un pò deboluccia).


Favolose le canzoni senza tempo pescate da Bruce dal repertorio di Seeger, che a sua volta aveva fatto uno studio sulle canzoni popolari del passato. John henry potrebbe essere un manifesto dell'orgoglio operaio; Mrs Mcgrath un doloroso inno anti bellico; Bring em home la denuncia anti establishment; American land ricorda che non esistono americani ma solo emigrati in america; con Pay me my money down,Buffalo gals e Old dan Tucker si fa festa e basta.


Un ora e venti di musica che mette gioia e malinconia, proiettandoti per pochi istanti al tempo della grande depressione, intorno ad un fuoco con gli oakies, i disperati cacciati dalle loro terre in cerca di fortuna all'ovest, perchè la banca o il progresso gli avevano portato via tutto.

Bruce è spesso stato accusato dai suoi detrattori di essere fondamentalmente un paraculo (e..ok, forse un pò lo è), ma con questo disco ha compiuto un atto di passione storica e musicale oltre che un iniziativa coraggiosa, visto il momento politico e la fama di comunista di seeger.


L'unica ragione per cui non si dovrebbe amare questo album potrebbe essere il rigetto per fisa e mandolino (anche se qui il sound sbanda di frequente in direzione new orleans, vedi mary don't you weep) o l'allergia cronica a Springsteen. Ma io credo che i (pochi) lettori di questo spazio siano troppo amanti della musica per porsi vincoli e andare dietro le etichette.

Keep your eye on the prize, hold on.

venerdì 23 febbraio 2007

Che barba

Dopo quasi due settimane di carogna influenzale sulle spalle, sto tornando a vedere la luce. Adesso ho il rush finale che porta alle elezioni sindacali nella mia azienda, sono teso e ho quintalate di lavoro. Praticamente l'orario che faccio è 8-20. Sono stanco morto e mi sto facendo crescere barba e capelli un pò perchè dico "li taglio a scrutini ultimati" un pò perchè non c'ho voglia di prendere in mano il rasoio o di andare dal peluchè. Sto anche attraversando (probabilmente è tutto correlato) un periodo di basso entusiasmo per internet, non mi va di accendere il pc e smanettare come di consueto, non mi va di scrivere. Mi è già successo, passerà. Dovrei dire qualcosa sui 280 giorni di Prodi e sull'Inter che esce al primo turno serio di Champions. Anche musicalmente non spicca granchè, sto ascoltando roba vecchia in attesa di un colpo di fulmine. Uniche soddisfazioni: Shield e Prison break, che guardo nottetempo quando riesco ad impedirmi di dormire. Oggi assemblea generale, venerdì prossimo ultimo giorno di voto. Ci siamo.

domenica 11 febbraio 2007

Under the influence

Mi sono beccato un'influenza coi cazzi. Il pacchetto completo: febbre, tosse, un raffreddore mai visto, mal d'ossa, debolezza, testa pesante.
Sto 'na chiavica insomma.
C'è da dire per la verità che quando mi ammalo mi lascio andare, faccio proprio il malato, cerco comprensione e coccole, dormo tutto il giorno e mi autoesonero da qualunque attività domestica. Assumo la faccia da malato, non mi rado e non mi pettino. Mi imbottisco di farmaci (godi gastrite, godi) antiinfluenzali, sciroppi, tachipirina, caramelle per il mal di gola ed enterogermina per la flora batterica e conto i giorni che di norma servono per passare la nottata.
Nonostante tutto però, in assoluta contraddizione con lo stato d'animo sopra descritto, oggi sono al mio posto a lavorare.
Non potevo esimermi, i colleghi sono impegnati altrove e a fine mese ci sono le elezioni in Azienda.
Dovrei sentirmi eroico e invece sono più sul pirla andante...

giovedì 8 febbraio 2007

Funky Cold Medina, 1988




La canzone che resiste da più tempo nella playlist del mio lettore mp3?


Un pezzo rap dell'88, Funky Cold Medina di Tone Loc. Ora, io non so chi sia sto tizio e che altri brani abbia composto, ma questa track è micidiale. E' un rap un pò alla RUN DMC, con le chitarrone che fanno i power chords a sottolineare il testo, che è a metà strada tra parlato e cantato. La storia parla di un tizio (uno sfigato) che nel tentativo di infilare l'uccello da qualche parte si presta a consigli malandrini,ha disavventure erotiche con il suo cane, incontra un travesta e una tizia in cerca di marito.


Non so dire che notorietà abbia avuto il pezzo, all'epoca lo mandava molto radio milano international, ma se non lo conoscete, vi consiglio di farvi un giro.


Cold cooling at a ball
looking for some action
but like Mick Jagger said
I can't get no satisfaction
the girls are all around
but none of them wanna get with me
my threads are fresh and I'm looking def
yo wassup with the l o c
the girls are all jocking
at the other end of the bar
having drinks with some no name chump
when they know that I'm the star
so I got up and strolled over
to the other side of the cantina
I asked the guy, "why you so fly?"he said "funky cold medina"

this brother told me a secret
on how to get more chick
sput a little medina in your glass
and the girls'll come real quick
it's better than any alcohol
or afrodesiac
a couple of sips of this love potion and she'll be on your lap
so I gave some to my dog, when he began to big
and then he licked his bowl and he looked at me
and did the wild thing on my leg
he used to scratch and bite me
before he was much much meaner
but now all the poodles run to my house for the funky cold medina

you know what I'm saying
I got every dog in my neighborhood breaking down my door
I got Spuds McKenzie, Alex from Strollsthey won't leave my dog alone with that medina thing

I went up to this girls
he said "Hi, my name Sheena"
I thought she'd be good to go with a little funk cold medina,
she said "I'd like a drink", I said "ok,
I'll go get it"and then a couple of sips,
she cold licked her lips and I knew that she was
with it
so I took her to my criband everything went well as planned
but when she got undressed it was big old mess
Sheena was a man
so I threw him out
I don't fool around with no Oscar Meyer weiner
you must be sure that the girl is pure for the funky cold medina

you know,ain't no plans with a man,
this is the 80s and I'm down the ladies,
break it down,

back in the saddle, looking for a little affection
I took a shot, I thought I'd test it on the Love Connection
the audience guests voted, and you know, they picked a winner
I took my date to the Hilton ford
media had some dinnershe had a few drinks,
I'm thinking soon what I'd be getting,
but that's when she starting talking 'bout plans for a wedding,
I said "wait, slow down love, not so fast,
I'll be seeing ya",that's why I found you don't play around
with the funky cold medina
you know what I'm saying
that medina's a monster y'all

mercoledì 7 febbraio 2007

Citazioni

"Ah, le donne!
Non puoi vivere con loro
Non puoi vivere senza di loro."

Un amico ieri in appendice al racconto di una furiosa litigata con la moglie.

martedì 6 febbraio 2007

We got rock and roll music blasting off the T-top...

Come dicevo al commesso, un ragazzo brufoloso che odia la Sony, da molti anni ormai il 70% della musica che ascolto, la ascolto in auto. Nonostante questo ho sempre avuto degli impianti "normali"; mai montato cioè amplificatori da millemila watt sotto il sedile o appesantito il pianale posteriore con subwoofer da 35 kg each. Sempre avuto autoradio kenwood, due o quattro altoparlanti e stop. Sarei andato ancora sulla kenwood (con l'entrata per il jack del lettore mp3), anche perchè con sto tizio se andavo sulle sony era come toccargli il culo alla sorella, ma poi ho visto una JVC con ingresso USB, che ti permette di controllare dal frontalino il contenuto del lettore mp3, e mi sono convinto a scucire 130 eurini.
Adesso la mia gloriosa kenwood xyz, che mi ha servito fedelmente per cinque anni, può davvero riposare in pace.

lunedì 5 febbraio 2007

Everything but the football


Non mi va di parlare di quello che sta succedendo (di nuovo) al calcio italiano. E non lo dico da snob, a me il calcio piace eccome. Anni e anni di magre dell'Inter non mi hanno levato la passione per questo sport. Sentir parlare dappertutto in questi giorni ( da Cucuzza alla Clerici) di quello che bisognerebbe fare per "sanare" la piaga sociale degli ultrà in Italia è stato troppo, mollo il colpo. Davvero volete fare giocare tutte le partite da qui al termine del campionato a porte chiuse? Ma allora sospendetelo, che ha più senso. Stiamo fermi qualche anno, il tempo di approvare nuove leggi, buttare giù gli stadi inadatti, costruirne di nuovi e mettere i buttafuori (ho sentito anche questa!) intorno e dentro allo stadio al posto delle forze dell'ordine.

Partire con l'idea di penalizzare i pochi spettatori rimasti ad andare allo stadio mi sembra una follia, ma nel paese delle soluzioni d'emergenza e dell'ipocrisia tutto torna.

venerdì 2 febbraio 2007

Considerazione

Più ci rifletto e più mi convinco che se avessimo avuto trent'anni fa questa classe politica così timorosa di scontentare il Vaticano, oggi non avremmo nè il divorzio nè la legge sull'aborto. Si sarebbe fatta una mediazione per cui si può divorziare però solo dopo almeno 12 anni di matrimonio e l'aborto ciccia, che scherziamo?
Ergo, rivoglio il PCI, la cortina di ferro, l'URSS, la DC (che almeno era solo una!), noi contro loro. Concetti facili da capire e con cui identificarsi. La classe operaia, i borghesi, il clero con la kappa. Le piazze piene ai comizi di Longo, RAI 1 che oscurava e parlava di Zaccagnini.

Potete ripigliarvi tutto il resto, grazie.

giovedì 1 febbraio 2007

Drinkin songs (singalong) 3





Le canzoni tradizionali irlandesi parlano quasi esclusivamente di gente che ammazza o di gente che viene ammazzata. Spesso di guerre e qualche volta se va bene di amori falliti, di malattie, di poveri ubriaconi, mai comunque di storie a lieto fine (beh, la storia d'Irlanda non incoraggiava certo il buonumore). Molly Malone non fa eccezione, in più ha l'aggravante di essere una canzone da ciucca triste (sapete la differenza tra ciucca allegra e ciucca triste, no?) cioè è una canzone da cantare con naso rosso e lucciconi mentre si alza faticosamente l'ennesimo bicchiere di brown. Slainte!









In Dublin's fair city where girls are so pretty

Twas there that I first met sweet Molly Malone

As she wheeled her wheelbarrow

Through street broad and narrowCrying,

"Cockles and mussels, alive, alive oh"

Chorus

Alive, alive oh, alive, alive oh,

Crying, "Cockles and mussels, alive, alive oh"


Verse

Now she was a fishmonger and sure twas no wonder

For so were her mother and father before

And they each wheeled their barrows

Through streets broad and narrow

Crying, "Cockles and mussels, alive, alive oh"


Chorus

Alive, alive oh, alive, alive oh,

Crying, "Cockles and mussels, alive, alive oh"


Verse

She died of a fever and no one could save her

And that was the end of sweet Molly Malone

Now her ghost wheels her barrow

Through streets broad and narrowCrying,

"Cockles and mussels, alive, alive oh"


Chorus

Alive, alive oh, alive, alive oh,

Crying, "Cockles and mussels, alive, alive oh"








G Em Am D

G Em C D

G Em Am D

G Em Am D G

Quanno che ce vò, ce vò...

Come ogni inverno, all'arrivo delle nebbie, escono allo scoperto i retronebbiatori. Automobilisti che al primo timido accenno di foschia accendono la macchina manco fosse l'albero di natale del Rockfeller center. Ovviamente lo strumento che più è sgradito agli sfortunati che gli stanno in coda è il retronebbia, angosciante luce rosso-viola penetrante che dovrebbe servire a segnalare la presenza del veicolo in strada QUANDO DIETRO NON HA NESSUNO. Qualcuno infatti all'avvicinarsi di una macchina correttamente lo spegne. La maggior parte invece lo lascia acceso, e tu sei dietro, superare non puoi superare e arrivi a casa con le lacrime agli occhi e il mal di testa. E magari ce glielo fai notare con un leggero sfanalare di abbaglianti ti fanno anche "che minchia vuoi" con la mano. Grandissime, epocali, palpitanti teste di cazzo.