lunedì 29 maggio 2023

Recensioni capate: The Broken Spokes, Where I went wrong (2021)


A volte sembra basti poco, ma evidentemente così proprio non è, se per ascoltare uno straordinario, genuino honky tonk album bisogna armarsi di santa pazienza e procedere per numerosi, frustranti, tentativi. 
Per fortuna ci sono i Boken Spokes che la tua perseveranza la ripagano per intero, con un ten-tracks sfavillante, dove la distanza qualitativa tra cover classiche (solo due: Driving nails in my coffin' di Enrest Tubb e Honky tonk song di Mel Tillis) e pezzi inediti è azzerata da un songwriting eccelso e un sound che ci ricorda la stretta parentela esistente tra questo stile del country e il rock and roll ma anche tra la redneck music e l'old time di New Orleans (River of blues). 
Un album che letteralmente vola, non solo per la brevità del timing complessivo, ma anche e soprattutto per la non scontata capacità della band di interpretare un genere che ha qualcosa come tre quarti di secolo di storia. 
Irresistibile.

giovedì 25 maggio 2023

Recensioni capate: Queen & Slim (2019)

L'esordiente regista Melina Matsoukas (una lunga gavetta nei video musicali, prevalentemente modern errebì) debutta con un road movie, nel solco della solida tradizione hollywoodiana di genere che prevede una coppia in fuga. Nel caso specifico, i due, di cui non viene mai svelato il nome, interpretati da Daniel Kaluuya (attore feticcio di Jordan Peele) e Jodie Turner Smith (poco cinema prima di questo film, molto dopo), scappano dall'omicidio commesso per legittima difesa ai danni di un poliziotto razzista. Nella loro improbabile fuga verso la libertà (Cuba, ironico, no?) attraversano un'America frantumata e divisa, tra giovani neri pieni di odio e risentimento che li eleggono, loro malgrado, ad eroi e poliziotti, sempre neri, schiacciati tra senso del dovere e coscienza del problema del razzismo nelle forze dell'ordine. Film non impeccabile, ma molto valido. Melina ha un'ottima mano, i paesaggi e le location rendono bene il degrado di quella parte di sud degli states, le contraddizioni dei comportamenti dei "fratelli", così come l'aiuto decisivo di una famiglia di bianchi,  evitano la trappola dello schierare buoni da una parte e cattivi dall'altra, anche se è chiaro per chi parteggi la regista. Sempre convincente Kaluuya: con quella faccia da ragazzo bravo ma sempre un pò spaesato, è perfetto per il ruolo.

lunedì 22 maggio 2023

Cruachan, The living and the dead

La prima volta che approcciai gli irlandesi Cruachan mi trovavo nella fase in cui ricercavo spasmodicamente qualunque band il cui genere fosse catalogato sotto il prefisso "irish". In quel caso era irish-metal (lo so, non si usa più). Probabilmente all'epoca (credo fossero i primi anni duemila con l'album Folk-Lore, che comprendeva un paio di featuring di Shane Mac Gowan) le mie orecchie non erano pronte a quel tipo di contaminazioni, al punto di archiviare in fretta l'esperienza valutandola bizzarra e molto prossima ai confini del ridicolo.

Ora, io non so se avessi ragione all'epoca oppure oggi, quando, nel frattempo, provo piacere ad ascoltare qualcosa del folk-metal, fatto sta che il nono disco (in quasi trent'anni) dei Cruachan mi sta regalando momenti davvero piacevoli, laddove il raccordo tra musica e strumenti tradizionali irlandesi si armonizza con cantato scream, (ma anche clean), sonorità thrash, doom e metallerie varie. 
Funziona la commistione dei pattern, siano essi strumentali, come le 100% irish The living o The festival, che quelle in cui prevale sì la componente metal (The harvest, The ghost), ma senza accantonare mai l'elemento roots. 
A caratterizzare il forte valore trasversalmente identitario dell'operazione anche il ventaglio degli ospiti, che include il prevedibile contributo di un'altra importante band folk-metal, i Fintroll, con il singer Mathias Lillmans (The ghost) 0 il chitarrista dei Venom Stuart Dixon (The witch), per poi scartare sul fisarmonicista Camillus Hiney (The festival) e all'accoppiata tra la singer venezuelana Nella e l'attore Jon Campling (The changeling).

Un disco insomma che è un viaggio suggestivo, al tempo stesso malinconico ed elettrizzante, dentro un universo di tradizioni che, attraverso la centrifuga metal, invece di perdere, ci guadagna ulteriormente in allure evocativa.

E così siamo arrivati a maggio inoltrato per avere la prima recensione del 2023...

giovedì 18 maggio 2023

Bruce & Shane

Nei giorni in cui si trovava a Dublino per le date del tour europeo, Bruce Springsteen ha fatto visita a Shane Mac Gowan. Non fosse stato per Victoria, moglie dell'ex frontman dei Pogues, che ha inteso immortalare il momento e diffonderlo sui social, la visita sarebbe rimasta rigorosamente privata. 
La foto, a causa delle precarie condizioni di salute di Shane, mette tanta tristezza. 
E peccato anche che negli show di Dublino Bruce non abbia chiuso il cerchio interpretando un pezzo dei Pogues. 
Al netto di tutto ciò, grande commozione.


L'articolo di Repubblica.


lunedì 15 maggio 2023

Playlist sciuè sciuè, 4

01. Johnny Hallyday, Allumer le feu
02. Talking Heads, (Nothing but) Flowers
03. Iggy Pop, Strung out Johnny
04. Danger Mouse & Blach Though with Michael Kiwanuka, Aquamarine
05. Gary Numan, Cars
06. Steve Earle, I makes money
07. Suicidal Tendencies, Send me your money
08. Steve Wonder, Master blaster (Jammin')
09. Ginger Wildheart & The Sinner, Wasted time
10. Tricky, You don't wanna
11. Lou Reed, Sex with you parents (motherfucker) part II
12. Periphery, Wildfire
13. Blackmore's Night, Once in a million years
14. Depeche Mode, Never let me go
15. U2, Two hearts beat as one (2023 version)
16. Magazine, Shot by both sides
17. Flogging Molly, Now is the time
18. Pearl Jam, Smile
19. Cruachan, The crow
20. Japan, Gentlemen takes polaroid

giovedì 11 maggio 2023

Recensioni capate: Tetris (2023)



Nel 1988 la presidenza di Reagan era quasi giunta al suo epilogo. In sette anni di mandato le scelte economiche di Ronnie hanno arricchito i ricchi impoverendo poveri e lavoratori a basso reddito, in virtù di scelte quali un taglio di 25 miliardi di dollari al welfare state, l'aumento della spesa militare, sgravi fiscali per le grandi aziende e le attività speculative (soprattutto quelle immobiliari). 
Parla di tutt'altro questo Tetris (la storia dietro il famoso gioco elettronico creato da un ingegnere moscovita) ma per la miseria, che gli USA si diano la patente di moralità attraverso una bieca celebrazione del proprio capitalismo di quegli anni, unico baluardo contro la terribile minaccia comunista (sbiadita, visto che da lì a pochi mesi l'URSS andrà in default), è un'operazione che definire intellettualmente disonesta è fargli un complimento. Evidentemente quando ne scrissi, qualche mese fa, c'avevo visto giusto. 
Per penitenza, dieci visioni di Capitalism: A love story di Michael Moore.

Apple TV

lunedì 8 maggio 2023

Flogging Molly, Anthem (2022)

Quella per i Flogging Molly, ai tempi di Float (2008), fu una vera e propria folgorazione. Con tutte le opportune differenze (un sound più elettrico, benchè incardinato alla tradizione) mi sembrava di aver trovato una band che potesse colmare l'enorme vuoto lasciato dai Pogues. Sensazione confermata dai live act della band, che sono riuscito a vedere due volte (la seconda in un bill chiuso proprio da Shane e compadres).

Per un pò, soprattutto grazie al recupero del repertorio antecedente a Float (tre album), è stato così. Purtroppo la seconda decade degli anni zero (due soli dischi: Speed of darkness e Life is good) ha segnato a mio avviso un'involuzione dei FM, sospesi tra il tentativo di percorrere strade nuove (niente di particolarmente sperimentale, mainstream punk) e la paura di perdere lo zoccolo duro di fans. Ecco quindi il frontman David King traghettare il combo negli anni venti con un, prevedibile, a questo punto, ritorno al celtic punk degli esordi. E, se non ce la meniamo troppo con la coerenza artistica, che qui ci sono i mutui da pagare, l'operazione si può dire sufficientemente riuscita. 

Peraltro, i Flogging Molly nel mentre che scatenavano l'inferno divertendosi ad assistere al devastante pogo che avveniva davanti ai loro occhi, non si sono mai sottratti ad infarcire i loro testi anche di temi politico-sociali. Come potevano pertanto esimersi dal dire la loro su questi tempi che ci stanno riportando al baratro di una guerra mondiale? These time has got me drinking e A song of liberty, la doppietta che apre il lavoro riportandoci alla comfort zone delle gighe irlandesi, è così esplicitamente rivolta alla pericolosa situazione che stiamo vivendo. 
Manca, per la verità, il furore devastante degli inizi, ma chi apprezza i pattern tradizionali irlandesi non penso possa lamentarsi, per come esso permea l'intero lavoro, con dei passaggi in questo senso espliciti, vedasi The croppy boy '98 che sembra adagiarsi nostalgicamente sullo standard The raggle taggle gypsy

Un buon ritorno insomma, probabilmente il migliore possibile, a questo punto della storia dei Flogging Molly.


giovedì 4 maggio 2023

Recensioni capate: Il sol dell'avvenire (2023)


Totalmente deluso dalla realizzazione di Tre piani , sono tornato a vedere un film di Moretti, e l'ho fatto al cinema, fidandomi di chi mi parlava di un ritorno al vecchio "Nanni Cinematic Universe". Premettendo che non sono mai stato un die hard fan del regista romano, ma che ho apprezzato più di un suo film, in qualche caso identificandomi con il militante che portava sullo schermo, confermo il senso della dritta ricevuta, Moretti riposiziona sulla sullo schermo un suo alter ego (non Michele Apicella): un regista in crisi personale e artistica, pieno di dubbi, idiosincrasie e fissazioni. Certo, un prodotto, come si dice oggi, totalmente fan-service, tuttavia non per questo, almeno per uno di solida famiglia comunista, meno riuscito. Nel film dentro il film, cioè la pellicola che il regista protagonista Giovanni gira ambientandola in un circolo romano del P.C.I. nel 1956, si respirano appieno tutti i turbamenti, l'incredulità ma anche la cieca fedeltà al Partito, che realmente investirono i militanti dopo l'invasione dei tank sovietici in Ungheria. Che poi, se vogliamo puntualizzare, ne Il sol dell'avvenire il meta-cinema si spinge ben oltre, arrivando a racchiudere addirittura quattro film o spunti di essi che oscillano dal drammatico al comico (la gag su Netflix sarebbe stata più divertente non ci fosse già stata la quarta stagione di Boris). 
E comunque il finale, sospeso tra C'era una volta... a Hollywood di Tarantino e la chiusura quasi testamentaria del cerchio di una vita (quella di Moretti) nel mondo del cinema, stavolta (a differenza del film precedente) sì, mi ha emozionato. 

lunedì 1 maggio 2023

我最喜欢的东西三月四月

ASCOLTI

Cruachan, The living and the dead
Depeche Mode, Memento mori
Flogging Molly, Anthem
Francesco Guccini, Canzoni da intorto
Iggy Pop, Every loser
U2, Songs of surrender
Jeff Beck, Truth
Majesties, Vast reaches unclaimed
Metallica, 72 seasons
Riverside, ID.Entity
Saxon, More inspirations
Steve Earle and The Dukes, Jerry Jeff
Haken, Fauna
Everything but the girl, Fuse
Skid Row, The gang's all here
Howard Jones, Live acoustic in America
Girls Against Boys, House of GVSB
Ian Hunter, Defiance part 1
Enslaved, Heimdal
Lucero, Should've learned by now
L.A. Guns, Black diamonds
Mudhoney, Plastic eternity
Overkill, Scorched
Van Morrison, Moving on skiffle
Oscar Peterson, Night train


Playlist monografiche

David Bowie
Oasis
Testament
Exodus
Voivod

VISIONI

All'onorevole piacciono le donne (3,5/5)
Un ombra sulla verità (2,5/5)
Presagio finale - First snow (3/5)
L'angelo dei muri (4/5)
Tigers are not afraid (4/5)
Triangle of sadness (4/5)
Rosemary's baby (5/5)
Dead for a dollar (3/5)
The paperboy (2,5/5)
Un gelido inverno (3,5/5)
Anno 2000  La corsa della morte (3,5/5)
Notte fantasma (3/5)
L'ultima notte di Amore (5/5)
Welcome to the punch - Nemici di sangue (3/5)
Arthur Rambo (3,75/5)
Sesso sfortunato o follie porno (3,75/5)
Bones and all (3,75/5)
Septimo (3/5)
Edison - L'uomo che illuminò il mondo (3/5)
Darkness  (2002) (3/5)
Murder mistery 2 (2/5)
Rec (3,5/5)
John Wick 4 (3,5/5)
Il movente (3/5)
Il braccio violento della legge n.2 (3,75/5)
La ragazza della palude (2/5)
Homicide (3,5/5)
I migliori giorni (1/5)
Moonage Daydream (3,5/5)
The report (3,75/5)
Solomon Kane (2,5/5)
Sette minuti dopo la mezzanotte (3,75/5)
L'esorcista (5/5)
Bande à part (4/5)
Il ladro (1956) (3,75/5)
Rob the mob (2,5/5)
Il clan (3,5/5)
I Fabelsman (3,75/5)
Infiesto (2/5)
Police (2020) (3,25/5)
Il sol dell'avvenire (3,5/5)
Il filo nascosto (4,5/5)
Fino all'ultimo respiro (1960) (4,5/5)
















Visioni seriali

The old man (3,5/5)
The Watcher (3/5)
Ted Lasso (3/5)
The Bear (3,5/5)
Rocco Schiavone, stagione 5 (2/5)


LETTURE

Shane Stevens, Io ti troverò
Dario Ferrari, La ricreazione è finita