giovedì 11 maggio 2023

Recensioni capate: Tetris (2023)



Nel 1988 la presidenza di Reagan era quasi giunta al suo epilogo. In sette anni di mandato le scelte economiche di Ronnie hanno arricchito i ricchi impoverendo poveri e lavoratori a basso reddito, in virtù di scelte quali un taglio di 25 miliardi di dollari al welfare state, l'aumento della spesa militare, sgravi fiscali per le grandi aziende e le attività speculative (soprattutto quelle immobiliari). 
Parla di tutt'altro questo Tetris (la storia dietro il famoso gioco elettronico creato da un ingegnere moscovita) ma per la miseria, che gli USA si diano la patente di moralità attraverso una bieca celebrazione del proprio capitalismo di quegli anni, unico baluardo contro la terribile minaccia comunista (sbiadita, visto che da lì a pochi mesi l'URSS andrà in default), è un'operazione che definire intellettualmente disonesta è fargli un complimento. Evidentemente quando ne scrissi, qualche mese fa, c'avevo visto giusto. 
Per penitenza, dieci visioni di Capitalism: A love story di Michael Moore.

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2 commenti:

jumbolo ha detto...

mamma mia come ti sei radicalizzato! a me è piaciuto, una bella storia e un bel ritmo.

monty ha detto...

Anche Nascita di una nazione, Berretti verdi e Rocky IV avevano un bel ritmo.
Contento te