lunedì 6 aprile 2020

Albert Cummings, Believe

Believe: Cummings Albert: Amazon.it: Musica

Ogni tanto mi prende la voglia di blues. Non sempre in quelle occasioni trovo musica inedita che mi soddisfi e mi tocca ripiegare sui classici. Stavolta invece a grattarmi con immensa soddisfazione il prurito ci ha pensato Albert Cummings con la sua nuova release, Believe.
Cummings (classe 1968) ha una produzione discografica non vastissima (sette titoli in studio in vent'anni), ma suona la "musica del diavolo" da sempre e ha messo il suo talento al servizio di alcuni tra i migliori bluesman americani (B.B. King; Johnny Winter; Buddy Guy) sviluppando, col tempo, un tocco magari non personalissimo, ma davvero inconfondibile.

Believe consta di undici pezzi, suddivisi in maniera sostanzialmente equa tra cover (cinque) e inediti (sei). L'opener è un classicone, quella Hold on scritta Isaac Hayes e portata al successo da Sam & Dave. Un pezzo trascinante ed irresistibile che ci proietta immediatamente nel mood dell'album: un impasto di soul e blues che, personalmente, mi riporta con la memoria ai primi lavori di Robert Cray (peraltro anche lui fresco di nuova relase).
Rimanendo in ambito cover, non manca la celebrazione di Willie Dixon, tributato con ben due pezzi, l'epocale Little red rooster, con quel pattern capace di spostare le montagne, e My babe. Ci sono poi una Crazy love molto buona, ma che non può rivaleggiare con l'originale di Van Morrison, per il semplice fatto che nessuna cover può farlo, e infine Me and my guitar, nota per la versione di Freddie King.
La coerenza del disco è dimostrata dalla perfetta continuità tra cover e composizioni inedite (tutte firmate da Cummings), che permettono di passare agevolmente da una rodata Hold on alle nuove Queen of mean; Do what mama says o Call me crazy.

In conclusione Believe è un disco se vogliamo anche ruffiano, ma capace di infondere felicità e regalare grandi soddisfazioni. 
Nel caso dovesse prendervi quella voglia di blues, sapete cosa fare.

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