E' impossibile, almeno per me, non amare una band che trae il proprio monicker dal nome del mitologico regista romano Lucio Fulci.
Amarla a prescindere, mi spingo a dire, dal genere musicale proposto.
Se poi il genere è dell'ottimo e professionale death-metal di scuola americana, la cosa mi viene ancora più facile.
Dopo l'esordio di Opening the hell gates (ne ho scritto qui), ispirato dal film del Maestro Paura nella città dei morti viventi, i casertani Fulci "si occupano" del capolavoro horror del Lucione, quello Zombie 2 vero e proprio cult del genere per una moltitudine di appassionati.
Se da un lato assistiamo ad una conferma, quella della proposta di un death di matrice slam e passaggi doom (come nella reinterpetazione dello strumentale March of the living dead, originariamente composta da Fabio Frizzi per il film), dall'altra non si può che evidenziare i passi in avanti che la band ha fatto in merito a pulizia del suono, produzione e tiro.
Più ancora che nel debutto emergono efficacemente gli inserti (in lingua inglese) della pellicola tributata dal disco, con un intreccio musica-dialoghi che, in una marea di proposte death, rende riconoscibilissimo il marchio dei nostri.
Divertimento assicurato per metallari horror-cinefili, che, come sappiamo, sono davvero tanti.
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