giovedì 30 settembre 2010

Idil

Sarò anche fatto male, ma assisto a degli avvenimenti che vedo celebrati come delle feste e in me producono invece l'esatto effetto opposto.

Mi sembra incredibile e paradossale che, davanti al disinteresse quotidiano di stato e istituzioni in merito ai problemi dell'infanzia, alla povertà di migliaia di famiglie, a bambini che vivono nell'indigenza, a mamme lavoratrici che non riescono a conciliare lavoro e genitorialità, a nuclei familiari di quattro o cinque persone che tirano avanti con un reddito annuo complessivo di quindicimila euro lordi , un equipe di medici abbia commosso questo ipocrita paese per aver estratto una creatura del peso di sette etti dal ventre di una madre in coma irreversibile, tenuta artificialmente "in vita" per portare a termine la gravidanza.
Sarò anche cinico, ma l'impressione è che queste imprese siano più frutto di uno sfrenato narcisismo di taluni dottoroni piuttosto che dal rispetto del giuramento di Ippocrate.


Non ce l'ho con te piccola Idil, anzi, ti auguro ogni fortuna e bene. Visto il mondo nel quale hanno voluto a tutti costi farti vivere, ne hai un fottuto bisogno.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo. Pare che i fatti siano manipolati per farne notizie. Per esempio, perchè a questa donna in coma irreversibile staccano la spina subito e invece alla Englaro che in coma irreversibile c'è stata per tipo 20 anni insistevano a tenerle attaccato il respiratore?
E perchè si gongola tanto per un parto quasi post mortem? In fondo, cazzo, è morta una donna. Ma una donna si sa, nella società contemporanea non conta niente di niente. E' solo una cosa che deve perpetuare la specie e una volta adempiuto il compito ci si dimentica di lei.
E anche se questo non è il momento giusto (ma dato che stiamo parlando di maternità forse sì)ricordiamo la madre di Trento alla quale è stata portata via la bambina appena nata e messa in adozione. Una vergogna messa in luce in ritardo e di cui ci si è voluti dimenticare troppo in fretta.
Meglio commuoversi davanti alle scene volutamente patetiche di bambini che pesano meno di due chili.
Lisa