mercoledì 2 luglio 2008

Antonio

In questi giorni sto seguendo un corso sindacale sui bilanci d’azienda, mi alzo un po’ prima la mattina (05:30), solito traffico per raggiungere Linate, e poi coi mezzi fino all’aula (zona tribunale a Milano). Tra il caldo e la fatica a stare dietro ad argomenti per me complicati, oltre alla disabitudine a mantenere la concentrazione per la lezione che dura tutto il giorno, la sera arrivo a casa devastato.

A volte manco mangio, sto un po’ con Stefano, lo metto a letto e poi parto. Ieri sera ero a letto in condizioni pietose, e verso le 23, nel dormiveglia ho cominciato a sentire una voce che rompeva il silenzio che dalle mie parti già cala a quell'ora, e che chiamava ripetutamente “Antoniooo!!!”.

Non era un’invocazione agitata o petulante. Veniva ripetuta da una voce maschile a cadenze piuttosto regolari (30-40 secondi) e con una calma un po’ inquietante. Lì per lì mi ha fatto incazzare perché mi ha svegliato, poi ho cominciato a pensare che potesse essere un padre che cercava il figlio e quindi mi ha messo una certa agitazione, pensando ad un genitore che non trovava più il suo bambino.

La cosa è andata avanti per una decina di minuti buoni, in un crescendo di interrogativi, che, ne sono certo, coinvolgevano tutti gli abitanti del complesso residenziale in cui vivo.

Finalmente, verso le 23:15, la soluzione, cinematografica e improvvisa, al caso: “Vabbeh Antonio, io me ne vado. Torno domani sera. Se non ci sono i miei soldi ti rompo il culo.” Rombo di moto che si accende e da forte si riduce sempre più, in perfetto effetto fader.

Mi sono chiesto per un po’, e sono certo se lo sono chiesti tutti gli abitanti del complesso residenziale, chi cazzo possa essere questo Antonio.

1 commento:

jumbolo ha detto...

antonio è un normalissimo cocainomane tuo vicino di casa che ha comprato una partita di roba e non l'ha ancora pagata.
semplicissimo.