lunedì 7 luglio 2008

The twilight zone


Procedono talmente spediti, e senza alcun tipo di interferenza (un pò perchè l'opposizione è debole, un pò perchè se ne fottono) , su temi come cambiare l'intero ordinamento giudiziario per evitare a Silvio una condanna certa (viste le carte del processo Mills), prendere le impronte digitali ai bambini e far tornare indietro di sessant'anni il lavoro, che ci resta solo l'immaginazione per metterli in difficoltà.


Ecco io ho pensato a quell'episodio de Ai confini della realtà in cui il razzista viene proiettato in un vortice spazio tempo e diventa un ebreo in fuga dai nazisti durante la seconda guerra mondiale, e ho realizzato quanto mi piacerebbe vedere in una situazione simile l'onorevole ministro degli interni, per farlo tornare bimbo, ma dalla parte "sbagliata" dei campi rom, preso tra l'incudine del quotidiano e il martello delle forze dell'ordine, che invece di salvaguardare la sua infanzia lo abituano a crescere come un criminale.
E gesù, come mi piacerebbe vedere reincarnarsi Borghezio in una donna con figli, in Sierra Leone...

Per Silvio ci ho pensato a lungo. Che percorso dovrebbe passare per bilanciare la sua arroganza, il suo egocentrismo, la sua abitudine consolidata ad eludere leggi e regole?

Ho deciso di lasciarlo nel suo campo abituale (le tivù), nei panni di Francesco DiStefano. Che altri non è che il proprietario di Europa 7.

Così, per vedere di nascosto l'effetto che fa.