Era attesissimo alla seconda prova cinematografica Jordan Peele, dopo il botto dello straordinario Scappa - Get out.
E l'ex comico e nuovo, pare già influentissimo, cineasta americano non si è fatto prendere dall'ansia da prestazione sfornando un altro gioiellino, ancora una volta curandone sceneggiatura e regia (oltre che, in parte, produzione).
La storia inizia nel 1986, in un luna park su un lungo litorale. Una bambina, approfittando di un momento di distrazione dei genitori, si allontana da loro finendo in un'attrazione tipo "casa degli specchi" dove vede un'altra bambina, del tutto identica a lei.
Salto in avanti, ai giorni nostri, la bambina è cresciuta, è diventata madre, ed ha una famiglia composta, oltre che dal marito, da due figli (maschio / femmina) con i quali si sta recando nella stessa località marittima dell'antefatto, dove, inevitabilmente il passato tornerà a tormentarla.
Se con Scappa - Get out Peele aveva ripreso la solida tradizione del cinema di genere usato per lanciare messaggi politici, qui torna a farlo con ancora più forza, usando il suo film come una clava per parlare dell'iniqua distribuzione delle risorse in America e di quella vasta parte della popolazione senza accesso alla minima possibilità di crescita sociale, come in un gioco a somma zero, dove qualcuno vince tutto ed altri, di riflesso, perdono ogni cosa.
Tuttavia, anche per chi non cerca sottotesti e vuole semplicemente essere intrattenuto da una produzione di ottima qualità, Noi funziona a prescindere, in virtù di messa in scena, recitazione suspance non banali.
E anche se i più navigati sgameranno in anticipo il colpo di scena finale, a mio parere non è questo l'elemento che guasta la visione perchè, sempre a mio modestissimo parere, il genere è solo un pretesto per parlare di ben altro.
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