Sarà che il ferro va battuto finchè è caldo oppure che c'è un nuovo contratto (con la Frontiers) da onorare, ma i ritrovati LA Guns, a soli diciotto mesi di distanza dal comeback album The missing peace, l'anno scorso sfornano un nuovo lavoro: The devil you know.
E se il disco della riappacificazione Tracii Guns/Phil Lewis aveva dato importanti segnali di vitalità, quest'ultimo pezzo della storia (travagliata) della band deflagra in modo ancora più forte, presentandosi come una vera e propria fucilata.
Infatti, dalla partenza lanciata The rage, per tutte le dieci tracce dell'edizione standard dell'album, le Pistole di Los Angeles non concedono un attimo di respiro all'ascoltatore, con il loro sleaze sempre molto più orientato all'heavy (impattato pienamente nella title track, con un break spezza colli) piuttosto che al melodic rock stile Aerosmith o all'AOR.
Posto che i confronti con le altre band più o meno "coetanee" di pari genere sono inevitabili, il benchmark con gli ultimi Motley Crue sarebbe così ingeneroso da far male a chi con quella band è cresciuto, tuttavia non si può evitare di rimarcare come, quando gli LA Guns, con Loaded bomb, invadono il campo da gioco di Sixx e soci gli impartiscono una lezione esemplare su come si potrebbe ancora scrivere una eccitante Crue song nel XXI secolo.
Insomma, The devil you know è un disco stradaiolo, rumoroso, sporco, senza pezzi ruffiani e senza rallentamenti, fino alla conclusiva Another season in hell, una stupenda ballata elettrica e nervosa che ricorda così da vicino un certo tipo di composizioni metal degli anni ottanta da far piangere di commozione.
Mi guardo in giro ma non vedo competitors in grado di spostare questi LA Guns dal trono di sovrani dello sleaze metal.
Nessun commento:
Posta un commento