Sembra passato un secolo da quando seguivo con fanatismo alcune serie televisive. Sembra un secolo, eppure sono solo pochi anni.
Breaking Bad è senza dubbio una di quelle con la qualità maggiore e che più mi ha appassionato tenendomi col fiato sospeso, episodio dopo episodio, stagione dopo stagione.
Non ho seguito lo spin-off/prequel di Better call Saul (che mi dicono comunque essere molto buono) perchè, come già detto, non mi sconquiffera più "impegnarmi" a lungo con una serie, e però, per il motivo esattamente opposto, non avevo grosse scuse per non vedere
il definitivo (?) epilogo di Breaking Bad, vale a dire El Camino, proposto in un unico film da due ore, nel quale ci viene svelato il destino di Jesse, dal momento esatto in cui fugge dalla sua prigionia, grazie al piano congegnato da Walt.
Attraverso diversi flashback (che si prendono la metà del film) andiamo ulteriormente a scoprire le agghiaccianti condizioni psicofisiche e le continue umiliazioni a cui era sottoposto Jesse durante la sua prigionia, con particolare attenzione al suo rapporto con lo psicopatico carceriere Todd.
Che dire, fa un certo effetto rituffarsi nelle atmosfere di Breaking Bad e rivedere parte dei characters che ci hanno allietato per tanto tempo. Qualcuno immutato nonostante i sei anni trascorsi, come Badger (interpretato da Matt Jones), Skinny Pete (Charles Baker) o lo stesso, strabiliante, Walter White (Bryan Cranston), altri leggermente gonfi quando, per il ruolo, avrebbero dovuto essere emanciati (Jesse/Aaron Paul), qualcuno proprio inquartato (Todd/Jesse Plemons).
El camino è senza dubbio un prodotto televisivo, ma non è privo di alcune anomalie, rispetto alla norma di riferimento, come ad esempio l'utilizzo dei classici campi larghi marchio di fabbrica della serie (le sequenze nel deserto) o la pressochè totale assenza di personaggi femminili.
Per quanto concerne la costruzione della storia, il film si prende il suo tempo (scelta apprezzabile), assecondando la pigrizia degli scenari sullo sfondo e conducendoci passo passo nel disperato tentativo di Jesse di fuggire dalla polizia e da un destino che sembra ineluttabile.
Insomma, un epilogo coerente e decoroso (non era scontato fosse così).
Il film segna anche l'ultima interpretazione di Robert Forster, storico attore americano rilanciato da Tarantino con Jackie Brown, deceduto purtroppo proprio qualche giorno prima del lancio del film.
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