martedì 3 agosto 2010

Ajeje Brazov 2.0


Stamattina ho portato la macchina dal meccanico e ho dovuto prendere il treno per arrivare al lavoro. Il fatto che l'officina aprisse alle 9, oltre alla riduzione del numero dei convogli per i pendolari durante il mese d'agosto, ha drasticamente ristretto la possibilità di partire ad un ora decente.
Il primo utile era infatti previsto alle 9:40, il che mi avrebbe condotto a destinazione con un ritardo folle.

Per questo, una volta lasciata l'auto, visto che proprio mentre entravo in stazione alle 9,10, stava fermandosi un treno per la Centrale in ritardo di una mezzora sul programmato(8:50), ci sono saltato sopra al volo. Senza biglietto.

Una volta su, mi piazzo con circospezione nell'inframezzo dei vagoni e comincio a comportarmi da clandestino, osservando febbrilmente a destra e sinistra per monitorare a mò di vedetta l'eventuale arrivo di un uomo in divisa grigia con cappello d'ordinanza. Alla fine,nonostante un paio di falsi allarmi da panico, riesco a sfangarla.

Mentre ero lì con le palpitazioni mi è però tornato in mente di quell'altra unica volta nella mia vita in cui sono salito su di un mezzo pubblico senza biglietto.
Quindicenne, avevo passato il pomeriggio nel reparto metal del negozio di dischi Mariposa, a Milano. Ne ero uscito che era buio pesto, con sottobraccio The Last Command degli Wasp e senza una lira in tasca.
Giunto a Lambrate mi sono buttato sul primo treno per casa incrociando le dita.Ovviamente,SUBITO DOPO DI ME è salito il controllore.
Ne è seguita una scena tragicomica alla Ajeje Bravoz, conclusasi però senza fuga e con un compassionevole "per oggi lasciamo perdere, vah" da parte del controllore.

Per fortuna oggi non sono stato costretto a replicare quella patetica manfrina. Visto il pessimo periodo, si sarebbe sicuramente conclusa in maniera diversa.



4 commenti:

drunkside ha detto...

C'ho provato solo una volta, eravamo in 6/7.
Salgono due controllori, uno da una porta, uno dall'altra. Un'imboscata, siamo circondati.
Io e un altro paio troviamo una via di fuga, scendiamo al volo e ci diamo alla fuga.
Quelli al centro, bloccati tra la folla, non sono sopravvissuti.

Onore ai caduti.

monty ha detto...

ahahahah!
grande vittorio!!!

sam ha detto...

capitato quattro volte e tutte e tre scampata:

1) tratto Como Lago Saronno: seduto con le mani in tasca con pronti i documenti alla mano in mezzo a 4 ragazzi con l'abbonamento all'aria, fa finta di nullo e mi passa di fronte confuso senza chiedermi nulla

2) mi becca "sono salito in ritardo, mi faccia 'sta multa..." "eh, ma se te la faccio ci vado pesante, tu non mi conosci" "che vuole che le dica...?" "e va be'... hai detto che scendi alla prossima? e allora scendi alla prossima. non lo rifare però, che la prossima volta ti levo la pelle di dosso."

3)sul treno con 4 amici di ritorno da Como Lago ci si siede in prima classe e io, al contrario di loro, ero l'unico senza abbonamento, mi siedo nel quinto posto, cioè nei sedili affianco ai loro, prorio mentre arriva il controllore. anche lì, mano al portafogli quando scorgo un biglietto nel portacenere. lo guardo e scopro che è un A/R MILANO-COMO non obliterato di prima classe. risultato? io col mio bel biglietto faccio la mia porca figura, loro con l'abbonamento di seconda classe vengono sbattuti nell'altra carrozza.

4) mi rompo una mano la notte prima, per sbollire il giorno dopo cammino cammino e prendo il primo treno al volo, il controllore mi guarda e con aria da attore d'altri tempi (sopracciglio alzato, sguardo perso e tono di sufficienza... mancava la sigaretta), quel gesso... è fresco. dai, scendi alla prossima che chiudo un occhio. mi sarei rotto l'altra addosso a lui.


gran culo.
alla prossima sicuro apro un mutuo per pagarle tutte.

monty ha detto...

O ti tocca vendere qualche LP...
:-D