L'otto di aprile del 1994, pochi giorni prima che uscisse questo album, Cobain si tolse la vita, due mesi dopo fu il turno di Kristen Pfaff, la bassista delle Hole a lasciare questa valle di lacrime per un overdose. Precedentemente, alla Love e al marito era stata sottratta la figlia Frances a causa delle loro dipendenze da droghe.
Ad ascoltarlo oggi Live through this (e quale titolo poteva essere più azzeccato) suona come una spugna che ha assorbito tutto quel dolore, tutte quelle tensioni. E anche come un'opera contestualizzata ad un periodo definito, ad uno stile(il grunge ) al tramonto.
Eppure si fa ancora apprezzare per la qualità delle composizioni, il tiro dei pezzi veloci (che di certo pagavano dazio ai Nirvana) come la dilaniante Violet posta in apertura o Plump, She walks on me, Gutless, le atmosfere più intime di Doll parts e Softer, Softest o il crescendo drammatico di I think that i would die.
Ad ascoltarlo oggi lo si può definitivamente giudicare per quello che è, cioè un buon disco rock che resiste al tempo, e lasciare finalmente riposare i fantasmi che gli si agitano dentro.
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