domenica 23 maggio 2010

E venne il giorno


Mi preparo alla partita seguendo i riti scaramantici che, da spetattore televisivo, mi hanno portato fino a Madrid. Rinuncio alle proposte di cena+partita in trasferta fatte da amici e parenti e mi chiudo in casa. La tuta che indosso è quella pesante che ho portato dall'inizio della Champions a settembre, il resto della famiglia mi lascia solo e si rifugia in un'altra stanza. Alle 20.44, dopo una suggestiva coreografia basata sul Flamenco fanno il loro ingresso in campo le squadre. Canticchiavo la musichetta della coppa campioni già da qualche giorno, sentilra sparata al massimo dagli speaker dello stadio Bernabeu mi mette i brividi.

Si parte. La gara è meno bloccata del previsto. Si gioca, e l'Inter comincia in attacco. Poi i tedeschi prendono campo, Robben sembra in forma e mette in difficoltà uno spaesato Chivu. Da lì a poco il controllo della palla è tutto dei biancorossi di Van Gaal. Poi un rinvio di J. Cesar, Milito prende posizione e fa la torre per Sneijder che fa due passi e poi gli restituisce palla. Milito è nel cuore dell'area davanti ai difensori, non tira subito, ma quando lo fa non sbaglia. Uno a zero. Stranamente l'esultanza della squadra non è da finale, solo un paio di giocatori raggiungono il principe per festeggiare. Pochi minuti dopo, su contropiede potermmo già raddoppiare ma Sneijder, servito da Milito calcia in bocca a Butt.

Il secondo tempo si apre con il Bayern che dopo pochi secondi mette un uomo solo davanti al portiere dell'Inter, il tiro è centrale e J. Cesar respinge. Capovolgimento di fronte, un ottimo Pandev calcia di prima una velenosa palombella ma Butt si supera e gli nega il gol.

Il Bayern tiene palla, l'Inter gli lascia l'iniziativa e si chiude nella propria metà campo in attesa di ripartire. A metà del tempo Eto'o vince un contrasto di testa appena fuori dalla sua area di rigore e riparte servendo Milito, che punta l'area, fa un'incredibile finta, dribla un difensore, apre il compasso del destro e piazza la palla nell'angolo. 2 a 0.

I cambi non incidono sulla gara, Robben è isolato, sembra che nessuno tra i bavaresi abbia i numeri per una giocata risolutiva. Finisce la partita. In tanti, tra giocatori e pubblico,piangono a dirotto.E' un emozione indescrivibile. A mente fredda sembra quasi sia stata una partita "facile", già scritta, con il Bayern che ha fatto la partita che l'Inter si aspettava e con i nerazzurri che li hanno lasciati fare, consapevoli della propria forza.

Personalmente non ci credevo più ad una vittoria in questa maledetta competizione. Ero talmente sfiduciato da sviluppare un atteggiamento tipo la volpe e l'uva, dicevo che pensavo più alla seconda stella (e quindi al ventesimo scudetto) che alla Champions. Beh, mentivo.

A rovinare la festa (sennò non sarebbe l'Inter) oltre all'annunciato addio di Mourinho, le parole di uno stratosferico Milito che sostiene di avere offerte da altri club (complimenti Diego, dire che te ne vai - o battere cassa - in mezzo ai compagni e ai tifosi in delirio, dopo essere stato zitto tutto l'anno, è un capolavoro di tempismo pari a quello che hai in area di rigore) e la presenza di Schifani nella foto con la coppa (in questa è coperto, ma in altre si vede chiaramente)...

P.S. Colgo l'occasione per fare autocritica, visto lo scetticismo con il quale avevo accolto Mou.

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