lunedì 17 maggio 2010

Continuando ad ostentare sicumera


Non sono entrati nella mia top ten del 2009 solo perchè ho scelto di non mettere raccolte, però più l'ascolto e più mi convinco che Gattini, degli Elio e le storie tese, non sia una banale antologia. Innanzitutto perchè i brani sono tutti reinterpretati, e poi perchè (alcuni più di altri) hanno un nuovo arrangiamento orchestrale ( con la Filarmonica Arturo Toscanini). Anche la scelta dei brani infine è lontana dalla stringente logica del best of.

Certo, non mancano i pezzi epocali come John Holmes (che apre giustamente il disco) o Il vitello dai piedi di balsa, e hit quali La terra dei cachi o Shpalman, ma sono sacrificate altre canzoni che in una diversa e più prevedibile logica commerciale avrebbero senza dubbio trovato spazio. Mi vengono in mente ad esempio Supergiovane, Servi della gleba, Il pippero, Cara ti amo, Tapparella, che la band ha invece scelto di escludere.

Questa scelta ha permesso di dare visibilità ad alcune perle nascoste, come ad esempio Pork e Cindy, un brano strepitoso ma "difficile" da riproporre ora che gli Elii hanno raggiunto il grandissimo pubblico, oppure ad una versione tiratissima di Cassonetto differenziato per il frutto del peccato (con il suo incipit alla Rock and roll dei Led Zeppelin) o ancora ad una potente interpretazione di Essere donna oggi. Vengono premiate anche La follia della donna, Psichedelia e Il rock and roll, tratte del periodo meno felice della formazione, ma assolutamente meritevoli di ripescaggio, mentre nessuna canzone è stata selezionata dall'ultimo Studentessi.

La passione di Elio per l'opera è rappresentata da Largo al factotum dal Barbiere di Siviglia di Rossini (da tempo costante nei concerti del gruppo). Congruo anche l'unico inedito della raccolta, Storia di un bellimbusto, specchio dei tempi di una Milano da pippare, con una irresistibile gag finale. Uno degli highlights della raccolta è però l'inaspettata e grandiosa versione slow di Shpalman (presente anche nella sua versione veloce), con Max Pezzali (uno dei tanti featuring dell'album) alla voce. Sembra impossibile emozionarsi per la storia di un super eroe che punisce i nemici spalmandogli la merda in faccia, ma vi assicuro che questo accade, grazie alla maestosa capacità di una grandissima band.


Lunga vita agli Elii.

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