Quello che rende significativo un documentario su un personaggio già ampiamente coperto da innumerevoli operazioni analoghe è trovare una chiave di lettura che dica a fan e curiosi qualcosa di diverso, di inedito sul personaggio in questione.
E se è vero che i contributi di approfondimento sulla vita e le opere di Stanley Kubrick non si contano, è altrettanto vero che con S is for Stanley il cineasta italiano Alex Infascelli ha trovato una nuova e sorprendente luce per inquadrarlo. Questa luce si chiama Emilio D'Alessandro, ed è stato l'autista e il tuttofare del Maestro per qualcosa come un quarto di secolo (suddiviso in due periodi), a partire dal 1971 e dalla lavorazione di Arancia meccanica.
Il documentario è tratto dall'autobiografia di D'Alessandro (Stanley Kubrick e me), e narra due vite in parallelo, quella di Kubrick, ovviamente, ma anche quella, non meno avventurosa di Emilio. E se l'interesse iniziale è tutto spostato verso uno dei più importanti registi di tutti i tempi, nel corso della visione lo stesso si sposta verso questo pacato immigrato laziale con il sogno di diventare pilota professionista riciclatosi per una casualità nella persona a cui Stanley affidava le incombenze quotidiane a cui teneva maggiormente.
D'Alessandro racconta (in inglese, probabilmente per una maggiore vendibilità del prodotto nei mercati stranieri, ma forse anche perchè dopo tanti anni vissuti in Inghilterra gli viene naturale) delle tante manie e delle vere e proprie fissazioni del regista, che emergono grazie agli innumerevoli bigliettini che Kubrick lasciava al suo tuttofare (conservati da Emilio e letti in maniera incantevole dal doppiatore Roberto Pedicini, storica ed inconfondibile "voce" di Kevin Spacey), del suo sconfinato amore per ogni vita animale e del suo modo tutto particolare di dimostrare affetto. Come nella fase finale della sua vita, quando, al colmo della gioia per il ritorno di Emilio (tornato al suo paese, Cassino, per alcuni anni), ha voluto regalare a lui e alla moglie due affettuosi cameo nella sua opera finale, Eyes wide shut.
Insomma un documentario riuscitissimo ed emozionante, una testimonianza affettuosa ed incantevole, non solo per i fans di Kubrick.
S is for Stanley è disponibile su Rai Play
Nessun commento:
Posta un commento