giovedì 12 novembre 2020

Forgotten


Una famiglia, padre, madre e due figli maschi adulti, apparentemente felice, sta viaggiando in auto verso la propria nuova casa. Jin-seok, il più piccolo dei due figli, si sveglia di soprassalto da un incubo, ma viene subito rasserenato dalla madre, seduta accanto a lui. Jin-seok vive nel mito del fratello maggiore, che, nonostante un incidente gli abbia messo fuori uso una gamba, è un autentico fuoriclasse in ogni campo e disciplina. La famiglia arriva alla nuova, bellissima abitazione, e Jin-seok viene avvisato dai genitori del divieto di entrare in una stanza dove il precedente proprietario ha lasciato effetti personali che recupererà in un secondo momento. Quella stanza provocherà in Jin-seok incubi ricorrenti.

Film sul quale ci sarebbe da dire il meno possibile, come ho tentato di fare nella sinossi, per godersi colpi di scena, tensione e una sceneggiatura ad orologeria che ne accompagna la visione. Scritto e girato da Jang Hang-jun, Forgotten è un film di vendetta (sotto-genere che torna spesso nel cinema asiatico) originale ed avvincente, nel quale lo spettatore, già dai primi istanti di visione, come in un viaggio onirico, capisce che quello a cui sta assistendo non torna, ma, anche il cinefilo più agguerrito, che con l'inarrivabile Old Boy di Park Chan-wook pensa di averle viste tutte, deve attendere il terzo atto della pellicola perchè l'intreccio riveli tutti i suoi diabolici ingranaggi. 

Non mi stanco di ripeterlo e forse i lettori del blog si sono stufati di leggerlo, a conferma del momento di superiorità del cinema di quelle latitudini (Corea del Sud, in questo caso), la prova attoriale collettiva è maiuscola, così come tutto il comparto tecnico: regia, fotografia, montaggio, commento sonoro. Nonostante la tensione e l'angoscia guidino la visione della storia, nemmeno in questo caso il regista dimentica il passaggio di denuncia sociale, citando la terribile crisi finanziaria che ha sconvolto quella regione del mondo nel 1997, gettando nella povertà milioni di persone (consiglio il l'efficace film di denuncia coreano Default, con Vincent Cassel, del 2018).

Anche questo è un film da non perdere, a patto di essere consapevoli di correre il rischio di entrare nella dipendenza da film asiatici, come è successo, ormai da tempo, a me.

P.S. Forgotten è disponibile su Netflix

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Non lo conoscevo e - mea culpa - neanche sentito parlare. Però il fatto che sia su Netflix mi agevola parecchio, quindi penso che lo vedrò.

monty ha detto...

Fammi sapere, Filo :)