Le montagne russe climatiche di questi giorni, con la loro escursione termica a botte di quindici gradi, mi hanno provocato un raffreddore stagionale di quelli che durante la notte microscopici muratori bregamaschi ti sigillano il naso con un muro di cemento armato.
Ho un tale mal di testa che mi dà noia anche il planare di una piuma e parlo come la caricatura di quelli con il raffreddore nei cartoni animati.
Mentre scrivo codesto bacilloso post guardo l'albero fuori dalla finestra della cucina piegarsi sotto gli schiaffi del vento e la pioggia cadere orizzontale.
Contestualmente Stefano chiede di andare in piscina e mi aspetta il turno bimestrale di pulizia delle scale condominiali.
Chiedo asilo.
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