Come già riportato, da un paio di settimane sono senza linea adsl.
Per questioni burocratiche legate al cambio di operatore, i tempi per riaverla si stanno allungando, al punto che molto probabilmente se ne parlerà solo a gennaio.
Per questioni burocratiche legate al cambio di operatore, i tempi per riaverla si stanno allungando, al punto che molto probabilmente se ne parlerà solo a gennaio.
Devo ammettere che questo evento mi ha inizialmente gettato in un leggero stato di panico, alimentato ulteriormente dalle reazioni di alcuni amici ( “sei senza adsl?!? Per un mese?!? E come fai, io sarei morto!!!”) che hanno fatto del loro meglio per non farmi pesare la cosa, e dalla paranoia per l’interruzione forzata della mia attività di blogger e di musicofilo compulsivo (and you know what i mean).
Poi però, più trascorrevano i giorni e più mi scoprivo immune da crisi d'astinenza. Verificavo che:
- non avere l’assillo di aggiornare questo blog (un piacere derivante da un’esigenza comunicativa che a volte però sfocia nel postare finalizzato a se stesso) mi svuotava piacevolmente l’hard disc cerebrale
- non avere ogni settimana decine di files nuovi nella chiavetta mi permetteva di godermi pochi titoli musicali e di ripescarne di trascurati
- anche senza la mail si può campare felicemente
- il tempo sottratto al web si può impiegare leggendo di più, recuperando film e serie in sospeso da secoli
- nel tempo libero si può anche semplicemente oziare un po’ (in assenza della famiglia, che altrimenti ha la priorità rispetto alle altre attività).
Resta il dispiacere di non poter seguire le evoluzioni degli amici sui rispettivi spazi virtuali, perché, contestualmente, al lavoro gli impegni sono tanti, e quasi sempre fuori sede, per cui le possibilità di collegarsi dall’ufficio si assottigliano.
Non mi sono mai considerato un malato di internet, dopotutto l’unico momento del giorno nel quale non mi facevo mai mancare l’ingresso nel web era la mattina (un appuntamento fisso)col caffè e la prima cosa che facevo tornando a casa dal lavoro non era certo connettermi, anzi, l’esatto contrario. Però in qualche modo l’utilizzo di questo strumento si prendeva il suo spazio, sia in termini di tempo d’utilizzo, sia in quelli di ingombro mentale.
Resta il dispiacere di non poter seguire le evoluzioni degli amici sui rispettivi spazi virtuali, perché, contestualmente, al lavoro gli impegni sono tanti, e quasi sempre fuori sede, per cui le possibilità di collegarsi dall’ufficio si assottigliano.
Non mi sono mai considerato un malato di internet, dopotutto l’unico momento del giorno nel quale non mi facevo mai mancare l’ingresso nel web era la mattina (un appuntamento fisso)col caffè e la prima cosa che facevo tornando a casa dal lavoro non era certo connettermi, anzi, l’esatto contrario. Però in qualche modo l’utilizzo di questo strumento si prendeva il suo spazio, sia in termini di tempo d’utilizzo, sia in quelli di ingombro mentale.
In sostanza vivo questa breve fase come una vacanza, inaspettata, ma tutto sommato gradita, dalla solita routine.
E come ogni vacanza che si rispetti accarezzo buoni propositi per il futuro, in attesa di avvertire, immancabile, il desiderio di tornare a casa.
E come ogni vacanza che si rispetti accarezzo buoni propositi per il futuro, in attesa di avvertire, immancabile, il desiderio di tornare a casa.
2 commenti:
ehm, mi sta succedendo la stessa identica cosa.... ascolto cose che avevo lasciato lì, soppiantate dalle news costanti; leggo molto di più e con maggiore continuità, fumo meno.
Mau
Eh, però hai comunque voluto farcelo sapere aggiornando il blog...
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