Anche gli inglesi FM hanno superato i trent'anni di attività (al netto di una iato di una decina d'anni, a cavallo tra la metà dei novanta e degli zero), alla faccia di chi considerava l'elegantissimo hard rock marchio di fabbrica della band londinese come superato dai tempi.
Atomic generation è l'undicesimo album della loro discografia, ed è davvero un gioiellino che riporta le lancette indietro agli anni in cui l'AOR statunitense, con gruppi come Toto, Foreigner o Reo Speedwagon, asfaltava le programmazioni radio e svettava nelle charts di genere e generaliste.
La band del singer Steve Overland si muove in questo ambito musicale con grazia e un gusto per le armonie che un mucchio di gruppi giovani revivalisti darebbero un braccio per avere.
Le irresistibili melodie e i refrain di queste undici canzoni riescono a coniugare presa immediata e buona longevità, la tracklist, una volta entrata in circolo, è destinata a dominare il repertorio che cantiamo sotto la doccia quando pensiamo che nessuno ci ascolti.
Black magic, Killed by love, Do you love me enough o l'imprevedibile, arioso pop soul di Playing tricks on me, solo per citarne alcune, sono quanto di meglio l'AOR possa offrire oggigiorno.
Unico rischio, l'eccesso di melassa e good vibrations, ma con gli FM vale la pena correrlo.
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