Pietra miliare del gangster movie americano, Nemico pubblico, per l'epoca in cui fu proiettato (1931), si fece subito la fama di film brutale e violento, anzi, per dirla tutta, fu il caparbio regista William A. Wellman a concepirne una messa in scena di questa natura, per uscire dai clichè di quello che era un genere molto amato (per capirci negli stessi mesi uscivano Piccolo Cesare e Scarface).
Inutile sottolineare che molto del successo è dovuto alla presenza di James Cagney, villain hollywoodiano per antonomasia, che in questo film doveva interpretare un ruolo di spalla al protagonista e che invece, per intuizione proprio di Wellman, fu assegnato alla parte principale di Tom Powers. E questa intuizione fu decisiva per Cagney, che qui si guadagnò un'incredibile spinta propulsiva per la sua carriera.
Sono diverse le sequenze memorabili di Nemico Pubblico. A partire dai titoli di testa, dove emerge il retaggio con il cinema muto, per passare al rapporto tra Cagney/Powers e le donne, trattate con cinismo e cattiveria, fino al culmine della scena del pompelmo schiacciato con disprezzo sul viso della malcapitata Mae Clark e per finire con la scena conclusiva del film, ancora oggi impressionante (non oso immaginare l'effetto sugli spettatori dell'epoca).
L'assoluta modernità del film emerge anche da un sottotesto pacifista, viene infatti mostrato il fratello di Tom che torna dalla guerra (gli eventi del film si svolgono a cavallo della prima guerra mondiale) psicologicamente a pezzi, in una specie di shock post traumatico in anticipo sui tempi.
Un paio di curiosità: prima dei titoli di coda scorre sullo schermo un testo nel quale si vuole imporre una morale superiore alla storia, affermando in sostanza che i delinquenti sono tutti destinati alla fine di Tom Powers, e la particolarità della data di uscita in Italia: a causa della censura fascista infatti, il film vide le nostre sale solo trent'anni dopo la sua release, nel 1963.
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