lunedì 11 giugno 2012

Peaceful, easy feelings

John Mayer

Born and raised

(Columbia) 2012




























Devo essere sincero, non ho ancora capito se John Mayer sia uno vero o se invece si tratti di un prodotto abilmente preconfezionato dall'industria musicale. Il dubbio viene vedendo tutto l'hype, finora francamente ingiustificato, che l'ha sostenuto e il look fin troppo glamour del ragazzo (per modo di dire, visto che è del 77). Anche dal punto di vista prettamente musicale l'artista non ha preso una direzione univoca, muovendosi tra rock-blues, pop e errebì, raggiungendo sempre ottimi risultati commerciali ma comunicando anche l'impressione che non sappia ancora bene cosa fare da grande.


Born and raised, l'album in studio numero cinque della discografia di Mayer, persevera nel trend, scegliendo ancora una volta un canone musicale differente dai precedenti: quello folk. Il disco è infatti una raccolta di brani contraddistinti da atmosfere prevalentemente soffici e acustiche, tutte piuttosto orecchiabili e molto levigate, con un lavoro molto accurato di produzione che toglie ogni sbavatura e imperfezione. Il risultato è un lavoro che vede i suoi momenti migliori nell'apertura di Queen on California e più avanti in Speak for me, Love is averb e A face to call home. Un disco sicuramente piacevole che ben si adatterebbe a commentare le immagini di un film così come di un bello spot patinato, ma che forse ha un suo punto debole nella tenuta nel tempo. Oltre a non sciogliere, almeno per il sottoscritto, il dubbio espresso in premessa.



6,5/10

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