Chi mi legge avrà ormai capito che quando devo indicare le coordinate musicali di una band, generalmente le taglio con l'accetta del rock-pop-heavy-blues-jazz-punk-soul-country-folk.
In molti, più preparati di me, sono invece aggiornatissimi su ogni sottogenere di questi stili, e sì che se ne contano davvero a bizzeffe. E allora un pò per colmare il mio senso di inadeguatezza e un pò come riempitivo del blog nelle fasi di blocco dello scrittore, ho deciso di descrivere i vari sottogeneri compilando un piccolo dizionario a puntate.
Niente di orginale, si capisce. Procedo in rigoroso copia/incolla, citando le fonti (spesso wiki) e linkandole.
Comincio con un genere tutto sommato piuttosto noto, il garage rock:
Il garage rock è una forma di rock & roll più grezza, nata negli Stati Uniti verso la prima metà degli anni sessanta come evoluzione della musica americana degli anni cinquanta, sotto l'influenza di artisti come i Wailers di Tacoma, che avevano destrutturato ed estremizzato il rhythm & blues.
Un errore molto frequente è quello di identificare la nascita del Garage Rock americano come conseguenza della British Invasion. Già nel 1963, un anno prima che i Beatles approdassero a New York, gruppi come i The Kingsmen e i The Trashmen avevano pubblicato singoli come Louie Louie e Surfin Bird. Il Garage rock è caratterizzato da una rivisitazione in chiave nichilistica del rhythm and blues, con suoni spesso ai limiti della distorsione e forme di cantato che anticipano il punk rock. I Wailers di Tacoma, Link Wray e lo stesso Bob Dylan si possono considerare fra i padrini del movimento. La Etiquette di Tacoma potrebbe definirsi la distorsione della Stax Records.
Tra le principali band del genere ricordiamo: Seeds, Count Five, The Sonics, 13th Floor Elevators, The Chocolate Watchband, Standells, The Remains, ? & The Misterians, Electric Prunes, Blues Magoos, Shadows of Knight, Litter, Moving Sidewalks e Flaming Groovies. Da notare come molte delle scene locali finiranno per divenire sinonimo di uno stile ben preciso: la California e il Texas (ognuna con soluzioni stilistiche ben diverse) saranno più psichedeliche, Boston più morbida e raffinata, Seattle più aggressiva e sporca, Detroit poi farà genere a sé grazie a The Stooges e MC5 e al loro essere diversi da qualsiasi cosa in circolazione. La scena troverà una sua pubblica ribalta solo in maniera postuma, con la pubblicazione nei primi anni settanta dell'antologia Nuggets (curata da Lenny Kaye, futuro chitarrista di Patti Smith), che solleverà finalmente l'interesse verso questi gruppi fino ad allora sottovalutati.
Durante i primi anni settanta assistiamo quindi alla nascita del proto-punk, ovvero quel filone di gruppi di ispirazione garage che precedettero l'ondata punk rock dei metà anni settanta, come i già citati The Stooges, Patti Smith, MC5 o New York Dolls, che diedero alla luce i primi accenni di punk rock proprio sulle basi del garage. Il punk rock infatti sarà considerato un genere direttamente discendente dal garage rock per le sue caratteristiche generalmente più grezze e distorte rispetto al rock & roll più tradizionale(...).