lunedì 19 luglio 2010

Tagli, ritagli e frattaglie


Ci sono sostanzialmente due modi per compilare il classico cofanettone retrospettivo, ad un certo punto della carriera di una rockstar.

Il primo è farlo utilizzando pezzi completamente inediti, al massimo B-sides, brani prestati o comparsi su dischi (compilation, tributi, colonne sonore) introvabili. Fanno parte di questa tipologia, per esempio, gli ottimi Tracks di Springsteen e Orphans, di Tom Waits.
Il secondo modo è grattare il fondo del barile farcendo la raccolta di pezzi già pubblicati che differiscono per arraggiamenti quasi impecettibili dagli originali, versioni demo o acustiche, alt-taken da studio. Il classico prodotto che nulla aggiunge alla storia dell'artista e che rientra esclusivamente nel target del die hard fan completista.

On rural route 7609, l'attesissimo cofanetto di John Mellencamp, purtroppo rientra in questa seconda categoria. Io adoro il musicista della contea di Jackson, Indiana e uno dei miei più grandi rammarichi è di non essere mai riuscito a vederlo in concerto (in Italia non è mai venuto), ma davvero non capisco il senso di un'operazione come questa. Certo, per chi, come me, ha adorato i suoi dischi (in particolare quelli pubblicati nel periodo 1982/94) è sempre emozionante risentire alcune canzoni, e in alcuni casi (banalmente, ascoltando la versione integrale di Grandma's theme, che su Scarecrow introduceva Smalltown mi è venuto il groppo in gola) l'effetto nostalgia (cit) è garantito, ma al tempo stesso si è costretti a prendere oggettivamente atto che l'ex Cougar ha già pubblicato, nel corso degli anni, il 95% di ciò che ha inciso, e quel che è rimasto (la manciata di inediti persa tra i 4 cd e i 54 brani dell'opera) non è certo trascendentale.

Per dedicarsi a musica davvero inedita di Mellencamp non bisogna comunque aspettare molto.
Il 17 agosto uscirà infatti No better than this, l'album numero ventuno della sua discografia.

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