lunedì 24 aprile 2023

Nonostante le apparenze...E purchè la nazione non lo sappia...All'onorevole piacciono le donne (1972)

L'onorevole Giacinto Puppis, esponente di punta del partito cattolico di centro, dopo aver già occupato il posto di premier, aspira a diventare, sostenuto dagli alti prelati del clero, Presidente della Repubblica. Il politico è un fervente bigotto, ma negli ultimi tempi è assalito da incontrollabili raptus, vere e proprie pulsioni verso le donne, che non riesce a controllare nemmeno in pubblico. Per questo viene mandato in un convento per un periodo di esercizi spirituali. Nel frattempo mafia, vaticano, forze dell'ordine e servizi segreti deviati muovono ognuno i propri fili per un'occupazione occulta dei poteri dello Stato.

Ci sono diverse ragioni, tutte enormemente valide, per recuperare questo film di Fulci, uscito tra due titoli importanti nella filmografia del "terrorista dei generi", come Una lucertola con la pelle di donna e Non si sevizia un paperino, che cominciarono a svelare al pubblico più attento il grande talento dietro la mdp del regista romano. 
Innanzitutto, dietro il titolo da commedia scollacciata tipica del periodo si cela una satira politica feroce, che, se contestualizzata, mantiene la sua forza feroce nonostante le revisioni, le censure e i tagli imposti. Inoltre, anche in un film che doveva mostrare tette e culi un tanto al chilo per avere quel pruriginoso appeal da italico post bigottismo che riempiva le sale, Fulci si ritaglia alcune sequenze tecnicamente memorabili (su tutte la lunga parte onirica), da grandissimo quale egli era.

Quindi, mettendo da parte l'aspetto da commedia sexy, ed eludendo abilmente le pastoie della rigorosa censura democristiana, nel 1973, si portò nei cinema una pellicola che mostrava: i servizi segreti smaniosi di capovolgere la repubblica attraverso un colpo di stato; la mafia, che tenta di eleggere un presidente della repubblica (capeggiata non da un siciliano con coppola e lupara ma da un feroce cardinale in odore di papato); rappresentanti dei corpi militari che nelle occasioni ufficiali si fanno scappare il saluto romano; omicidi a profusione ed una terrificante sequenza finale nella quale le vittime vengono "impagliate" ed esposte in chiesa come comuni statue. Infine, una somiglianza che all'epoca fece molto, molto rumore tra l'allupato onorevole Puppis (Buzzanca) e il politico Emilio Colombo della D.C. (Fulci negò la volontarietà della similitudine. Ma Fulci, si dice fosse un comunista marxista...). 
Lo stesso regista, per quest'opera, che per un periodo fu persino sequestrata con la scusa dell'oscenità, passò i suoi guai, sostenendo che subì un periodo di "sorveglianza" e che gli fu messo il telefono sotto controllo.

Quanta nostalgia per il cinema di quegli anni, per la libertà artistica di cui godevano gli artisti e per il coraggio dei produttori. Tutta roba oggi neanche lontanamente immaginabile.

3 commenti:

jumbolo ha detto...

Ci sono voci che sostengono che Colombo sia stato l'unico Pres del Cons gay. Te la butto lì. Il che renderebbe il tutto ancor più divertente.

monty ha detto...

Quindi a lui lo buttavano da un'altra parte

jumbolo ha detto...

eccerto