La narrazione si apre mostrandoci la quotidianità all'interno di una classica piantagione di cotone ai tempi della guerra civile americana, con i bianchi a vivere tra lusso e agio e gli schiavi neri a subire disumane crudeltà e indicibili umiliazioni. In particolare seguiamo le vicende della schiava che viene chiamata Eden e dell'odiosa padrona Elizabeth. Attraverso un repentino cambio di scena siamo ai giorni nostri, nei quali Veronica, che ha le stesse sembianze di Eden, è una nota scrittrice impegnata e un riferimento culturale per la cultura afroamericana, che frequenta con assiduità dibattiti e talk show. Un giorno riceve una richiesta di intervista da una misteriosa donna, con la quale intrattiene una fugace e fastidiosa video chiamata. La donna ha le stesse fattezze della proprietaria terrena Elizabeth.
Mi schiero subito dalla parte diametralmente opposta a quella espressa dalla maggioranza della critica e provo a spiegare il perchè.
E' del tutto evidente come Antebellum si inserisca nel filone dei sopracitati Scappa! e Noi, cioè nel rilancio della migliore tradizione di cinema di genere (Carpenter, Raimi) che prevedeva intrattenimento puro, tensione, adrenalina, senza però che venisse mai a mancare il sottotesto politico/sociale, che in questi film si traduce nella denuncia delle discriminazioni subite dagli afroamericani. L'impressione che ho ricavato dai tanti ingenerosi giudizi letti in rete è che si sia voluto guardare solo al secondo aspetto dell'operazione, cioè si sia voluto cercare, non trovandolo, esclusivamente una sorta di manifesto politico del black pride, alienandosi così il gusto di assistere ad uno strepitoso film d'intrattenimento, merce rara ai tempi d'oggi e soprattutto nelle produzioni mainstream americane. Anche così, fatico comunque a comprendere le critiche all'aspetto impegnato del film, visto che, tenendo in debita considerazione l'iperbole del racconto e la licenza artistica dell'opera di finzione, a me è parso un efficace e necessario remind.
Infine, se posso permettermi un consiglio sulle modalità di visione di Antebellum, ne caldeggio fortemente l'approccio diretto, saltando cioè qualunque preventiva lettura di trama o sinossi (per questo ho cercato di essere con la mia il più vago possibile), facendosi così catturare senza rete dalla storia, e divertendosi nel cercare di intuirne l'ambito narrativo (sovrannaturale? racconto parallelo? reincarnazione? flashback/flashforward?), almeno per due dei tre atti del film.
Una delle pellicole più interessanti dello scorso 2020, per come è girato un autentico peccato non averla potuto vedere al cinema.
3 commenti:
è in lista
ma la lista è ancora lunga :)
Ma t'è garbato?
Ancora da vedere, sto esaurendo i film scaricati, poi ho una lista Netflix e Prime non troppo lunga, da qui a fine anno ce la faccio :)
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