Nell'episodio conclusivo della sesta ed ultima stagione di Justified, il protagonista Rayland Givens (Timothy Oliphant), nel'atto di liberare la scrivania dell'ufficio, estrae dal cassetto la copia consunta di un libro in edizione tascabile, soffermandosi a commentare di come l'abbia letto innumerevoli volte e in che misura quel romanzo gli abbia dato un'infinità di dritte sul proprio lavoro di US marshall.
L'inquadratura si sofferma sulla copertina.
Incuriosito, blocco il fotogramma per leggere il titolo: George V. Higgins, The friends of Eddie Coyle.
Decido di cercarlo. Non è reperibilissimo, ma fortunatamente mi viene in soccorso la biblioteca civica, il dio della letteratura l'abbia sempre in gloria.
Dalla quarta di copertina capisco il link con Justified, infatti viene citato Elmore Leonard (creatore dei romanzi su Rayland Givens e consulente della serie) che, alla domanda su quali libri metterebbe in un'ipotetica classifica dei suoi dieci noir preferiti, risponde che in ciascuna delle dieci posizioni collocherebbe The friends of Eddie Coyle.
Sempre in quarta emerge anche il fanatismo di Quentin Tarantino per il libro, una passione che lo ha indiscutibilmente ispirato per la costruzione dei dialoghi dei suoi film, inducendolo altresì a dare al titolo di un suo film e alla sua protagonista (lo strepitoso Jackie Brown), il nome di un personaggio della storia di Higgins (ma noi sappiamo che titolo e nome del personaggio di Pam Grier sono anche un tributo al culto della blaxpotation Foxy Brown).
Diamine! Cosa ci sarà mai dentro questo tascabile di nemmeno centosettanta pagine, suddivise in quindici capitoli brevi?
Semplice. Dei dialoghi che, considerando la data di prima uscita del libro, il 1972, hanno rivoluzionato il modo di raccontare il genere crime.
La trama parte da Eddie Coyle, delinquente di scarso valore che attende una condanna certa ad un periodo di reclusione per il furto di un camion. Per evitare che questo avvenga tenta il doppio gioco: da una parte continua a muoversi nel sottobosco criminale, tra boss mafiosi e contrabbandieri d'armi, e dall'altra cerca di fornire informazioni all'FBI in cambio di una "buona parola" al giudice dell'incombente processo.
Ma il personaggio Coyle è solo una traccia, uno spunto dal quale si irradiano altri caratteri e situazioni che relegano il protagonista del titolo in secondo, se non addirittura terzo piano.
L'opera di Higgins (che ha avuto nel 1973 un'immediata trasposizione cinematografica con Robert Mitchum e la regia di Peter Yates), all'epoca procuratore distrettuale del Massachusetts, ha portato il crime novel verso un'innovazione dalla portata così radicale da sentirne ancora oggi l'eco.
Ne deriva che la lettura de Gli amici di Eddie Coyle risulta, oltre che avvincente e divertente, attualissima.
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