Dopo le parole di rara sincerità e disperazione rese pubbliche qualche mese fa, con le quali si rassegnava al suo fallimento nell'industria musicale di Nashville decidendo di tornarsene nella natia Toronto, Lindi Ortega saluta la parte più ipocrita e preconfezionata dell'industria country con un EP di quattro pezzi in cui la sua splendida voce, accompagnata dalla sola chitarra, adagia il proprio talento cristallino su un songwriting poetico e dolente, che vola alto, dove i gretti manager del music biz della hitsville del Tennessee e i loro prodotti plastificati non osano avventurarsi.
Til the goin' gets done dura poco più di quindici minuti, ma è un quarto di giro d'orologio da brividi, nel quale Lindi mette a nudo in musica tutte le sue cicatrici emotive, la devastante delusione per il suo fallimento, ma anche l'orgoglio di chi non ha voluto scendere a compromessi.
Con una tracklist di quattro episodi sarebbe sciocco segnalare un brano piuttosto di un altro, ma diciamo che è impossibile non sciogliersi come un ghiacciolo sull'asfalto rovente di luglio ascoltando Waiting 'round to die (cover di Townes Van Zandt) o la conclusiva Final bow.
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