Massimo Carlotto, padovano, classe 1956, rappresenta forse il più clamoroso caso giudiziario della storia italiana. Figlio di una famiglia benestante, militante di Lotta Continua, nemmeno ventenne scopre il delitto di una ragazza sua vicina di casa per il quale verrà poi accusato.
Da qui comincia un incredibile vicenda che durerà diciassette anni, alimentati da paradossali e kafkiane contorsioni del sistema giudiziario italiano. Parte di questi anni saranno vissuti da Carlotto in clandestinità, prima in Francia e poi in Messico.
Il fuggiasco racconta quel periodo straziante della vita del suo autore, soffermandosi sulle preziose amicizie con gli altri esuli, sui subdoli approfittatori, sulle modalità che il protagonista si impone per diventare sfocato, fuori campo, nell'immagine complessiva della metropoli scelta per sfuggire al carcere.
Lasciano particolarmente il segno le strategie messe in atto per mimetizzarsi in maniera più efficace nella folla, i personaggi interpretati minuziosamente, nemmeno Massimo fosse un attore che si debba calare nella parte del sofisticato Bernard piuttosto che dell'intellettuale Gustave o del turistello Lucien, oppure i movimenti logistici accuratamente selezionati per evitare quanto più possibile i controlli delle forze dell'ordine.
Il periodo messicano è quello probabilmente più buio e disperato, non solo per il tradimento che Carlotto subisce a Città del Messico, ma anche per la descrizione di un non luogo in cui la persona comune può smettere di esistere da un momento all'altro (vittima della violenza di strada o delle autorità locali), nella disperazione della propria famiglia, ma nella totale rassegnazione e indifferenza generale.
Il racconto è lucido e accurato, c'è spazio per lo sfinimento psicofisico, ma anche per l'amore sconfinato e disinteressato di famiglia e amici, e anche per un pò di ironia.
Carlotto fotografa quegli anni senza soffermarsi sulla causa all'origine della latitanza (il delitto del 1976), la vicenda è riportata, per titoli, nell'appendice del romanzo. Per approfondirla in maniera più dettagliata è consigliabile una ricerca in rete.
Il fuggiasco rappresenta l'inizio di un'ottima carriera letteraria del suo autore, che si afferma negli anni come uno dei migliori scrittori noir italiani, offrendo al cinema più di un soggetto da trasportare sul grande schermo, proprio a partire da questo libro, che nel 2003 diventa un film dal titolo omonimo.
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