lunedì 24 aprile 2017

Battle Beast, Bringer of pain


Un paio d'anni fa mi ero imbattuto in questa band finlandese che con Unholy saviour aveva acceso il mio interesse grazie a diversi elementi: un ottimo bilanciamento tra cazzimma e melodia; il timbro grintoso della vocalist Noora Louhimo e la scelta spregiudicata di inserire un pezzo pop-dance in un disco metal. 
Due anni dopo i Battle Beast tornano, cercando di ripetere abbastanza pedissequamente la formula dell'album precedente: brani dal buon impatto fatti apposta per esaltare le capacità della Louhimo (tra i miei preferiti Straight to the heart, King for a day, Beyond the burning sky, la ballad Far from heaven) e, verso la fine della tracklist, un altro pezzo che si ispira alla dance degli ottanta: Dancing with the beast
Ma se per Unholy saviour a colpire nel segno era stato anche l'elemento sorpresa, qui la band (orfana del chitarrista originario, nonchè leader e principale compositore, Anton Kabanen, che ha lasciato il gruppo prima della registrazione del disco) non può più contare su questo effetto e il risultato finale chiaramente ne risente. 

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