Comunque, che l'acquisizione della Disney sia o meno una tardiva vendetta per Howard, poco cambia. Non l'ho proprio presa bene questa notizia.
lunedì 31 agosto 2009
When Mickey meets X-Men
Comunque, che l'acquisizione della Disney sia o meno una tardiva vendetta per Howard, poco cambia. Non l'ho proprio presa bene questa notizia.
domenica 30 agosto 2009
La ragazza che giocava con il fuoco
Con questo secondo romanzo, Larsson si cala molto più del primo del canovaccio standard del thriller di stampo americano. L'originale libro di denuncia/noir calato nella società svedese dell'esordio resta un pò ai margini, qui l'universo dello scrittore si popola di nuovi personaggi: sbirri buoni e cattivi, la criminalità organizzata, gang di motociclisti, servizi segreti, spie, ambiziosi pubblici ministeri, giovani giornalisti idealisti, ex pugili e persino un killer implacabile in stile golem e si muove sui binari della caccia all'uomo, confondendo però le acque in merito a chi sia preda e chi invece cacciatore.
Il ritmo è comunque buono, e anche questo volume (di quasi 800 pagine) si divora, ma insomma, si preferiva la Lisbeth vittima/carnefice di Uomini che odiano le donne, piuttosto che l'angelo vendicatore dark di questo seguito. E, davvero, il cattivo inarrestabile che per una particolare patologia non sente dolore alcuno è roba da romanzetto serie zeta. Ma è solo una mia opinione, diversi lettori hanno addirittura preferito La ragazza che giocava con il fuoco, a Uomini che odiano le donne.
Chiudo raccontando un paio di storie che ho casualmente raccolto negli ultimi tempi, riguardo il mondo creato da Stieg. La prima è di un paio di mesi fa. Chiaccherando con un dirigente della società che gestisce degli aeroporti di Milano a margine di una riunione, è venuto fuori che la domanda di biglietti aerei per la Svezia negli ultimi tempi, a seguito del successo riscosso dalla trilogia, è aumentata esponenzialmente, tanto che le compagnie aeree hanno fatto domanda di incrementare gli slot (gli spazi aerei di entrata e uscita da un aeroporto) un pò da tutta Italia per la Scandinavia.
La seconda viene da un articolo che leggevo qualche giorno fa su Repubblica, nel quale si riportava che siamo arrivati alle gite organizzate ad uso e consumo di turisti internazionali, per visitare i luoghi, le strade, i bar e persino le case che nella trilogia fanno da sfondo alle avventure di Blomqvist e della Salander.
Questi segnali danno in qualche modo una precisa idea di quanto profonda sia, a cinque anni dalla morte di Larsson, la traccia lasciata nei lettori da parte dello sfortunato giornalista/scrittore nordico, e probabilmente rendono superflue altre riflessioni riguardo al valore letterario dell'opera.
venerdì 28 agosto 2009
Primo: non chiedere!
All inclusive
mercoledì 26 agosto 2009
Il grande nulla
A pochi giorni dall'uscita dell'attesissimo nuovo romanzo di Ellroy, scaccio via con inquietudine il pensiero che il mio scrittore preferito, il geniale autore della quadrilogia di LA, de I miei luoghi oscuri, del monumentale American Tabloid, e prima ancora, della trilogia di Hopkins il pazzo, nonchè di una serie impressionante di personaggi indimenticabili, abbia perso per sempre il suo tocco.
Provaci ancora, James.
W.U.T.I. OF: Yo La Tengo, And then nothing turned itself inside outlunedì 24 agosto 2009
Folk-Metal!
venerdì 21 agosto 2009
Sleep comes like a drug
Lo dico proprio, tant'è che la mia signora sbuffa e cambia posizione, girandosi su di un fianco.
Che diamine, una bevuta con il colonnello Kilgore/Duvall me la farei volentieri, chissa quante storie di guerra avrebbe da raccontare. Una Guinness gelata, uno shot di Jameson in un pub con l'aria condizionata. Si, cazzo.
giovedì 20 agosto 2009
(Straight) To Hell, and back
Quelli di wiki parlano di metalcore e psichobilly. Tocca credergli sulla parola.
Assjack è la prima release ufficiale del gruppo omonimo, che segue però un'intensa attività live delle formazioni che si sono susseguite attorno ad Hank per il suo side project, nonchè la pubblicazioni di quattro bootleg dal vivo.
Sarà probabilmente per il mio affetto morboso per il discendente più cazzuto di Hank Williams sr, se, nonostante questa roba sia piuttosto lontano dai miei gusti metal canonici, sia riuscito a prestargli un numero decente di ascolti fino ad arrivare ad apprezzarla. Direi che ho fatto bene, perchè ogni tanto un disco così mi serve.
L'album pesta giù veramente duro (almeno per le mie orecchie), per la sua mezz'ora di durata non concede letteralmente un attimo di respiro.
Tennesse driver è attualmente è uno dei miei pezzi preferiti, ma, come scrivevo in premessa, è anche piuttosto depistante sul mood del disco. Allora risulta più consono al contesto complessivo segnalare Wasting Away, Cocaine the White Devil, Gravel Pit, Redneck Ride e la conclusiva Doin What I Want.
Non mi stancherò mai di ripeterlo, Hank 3 è uno degli artisti più veri ed interessentanti in circolazione. Un cazzo di punk che invece della cresta, in testa porta uno Stetson sformato, che manda affanculo tutti con il miglior outlaw country sentito da decenni, che si prende la libertà di spiazzare anche il suo pubblico alternando ormai regolarmente al genere del nonno questo hardcore devastante e brutale. Non ce ne sono altri come lui e se altri ne arriveranno in futuro non potranno che essere delle copie sbiadite.
P.S. Grande copertina, tra l'altro.
mercoledì 19 agosto 2009
Siamo aperti
Accidenti, non ho avuto nemmeno il tempo di scrivere una riga, in questi giorni. E dire che in teoria sarei a casa in cassa integrazione.
In teoria, appunto. Visto che ieri sono stato arruolato in fretta e furia per andare a Roma ad seguire la situazione della compagnia aerea greca (che, sul modello di quanto fatto fatto da Alitalia, cesserà di esistere il 30 settembre e ripartirà il primo ottobre con praticamente lo stesso nome e un nuovo proprietario). Quindi sveglia alle 4:30 e pedalare.
Mentre lunedì, prima ho accompagnato le sorellanze e family (con sveglia alle 5:30) a prendere il pullman a Famagosta per raggiungere la loro nave di crociera a Venezia (ma voi lo sapevate che anche per le crociere ci sono le offerte last minute?!?) e poi ho portato Stefano agli ospedali riuniti per una visita specialistica.
Oggi di nuovo ai Riuniti dopo lo sbattimento di Roma, con sveglia alle 7.
Se tutto va bene da domani dovrei riuscire a scrivere qualcosa di più interessante che le mie cronache ferragostane. Magari la recensione de La ragazza che giocava con il fuoco, secondo capitolo della millennium trilogy di Larsson,o del disco metal di Hank III, o l'amarcord del live Just one night di Clapton. Ma anche no. Cho lo sa?
Stay tuned.
venerdì 14 agosto 2009
MFT, agosto 2009
ALBUM
Eels, Hombre Lobo
Bob Dylan & The Band, The Basement Tapes
Jack Penate, Everything is new
The Clash, Essential
Assjack, omonimo 2009
Cass McCombs, Prefection
Johnny Cash, Remixed
Neffa, Sognando Contromano
The Gossip, Music for men
The Dead Weather, Horehound
Green Day, 21st Century Breakdown
Imelda may, Love tattoo
Minnie's, L'esecizio delle distanze
Gallows, Grey Britain
LETTURE
Stieg Larsson, La ragazza che giocava col fuoco
VISIONI
Prison Break, final season
Boom chicka dance?
Premetto che, seppur dinosauriaco, non sono un integralista assoluto del suono originale. Non ho preconcetti, giudico il risultato finale. Anzi, per dirla tutta, molto spesso, ascoltando pezzi lontanissimi dalla cultura hip hop, presto attenzione ad un giro di chitarra, di basso o di banjo (???) e penso che, con un pò di apertura mentale in più, si potrebbero campionare con ottimi risultati. E molto spesso ho pensato che l'epico boom chicka boom di Johnny Cash potesse fare faville in mano ad un buon manipolatore di suoni.
Inoltre, se vogliamo, anche dal punto di vista concettuale, Johnny Cash è stato per molti versi un autentico precursore di quell'attitudine che, convogliata nel rap, ha dato origine a quel genere, d'incontro tra realtà e finzione, che risponde al nome di gangstarap. Era o non era l'uomo in nero a cantare "I shot a man in Reno, Just to watch him die" in una delle sue prime canzoni? Cosa ci può essere di più gangsta?!? Folsom prison blues, era solo la prima di una serie di Murder songs, una corposa lista di titoli da far invidia ancora oggi ai vari 50 cents che ci frantumano le palle con le loro presunte gesta criminali.
Il disco. Okay, parlo del disco.
I walk the line, forse la canzone manifesto di Cash, apre la raccolta. Non si tratta esattamente di un remix, ma di un rap sulle note del brano dell'uomo in nero. Ci rima sopra nientepopodimenoche Snoop Dogg, con il cantato originale che è filtrato in modo da dare l'impressione che arrivi direttamente dall'oltretomba.
I remix più riusciti sono a mio avviso, quelli di Leave that junk alone, fatto dagli Alabama 3 (davvero bravi, riescono ad imprimere il loro sound, impossibile non pensare al brano dei titoli di testa dei Soprano, Wake up this morning) Country boy di Sonny J e Doin' my time (The Heavy Remix).
Per Folsom Prison Blues invece io avrei osato di più. L'arpeggio iniziale l'avrei dilatato, creando un vero e proprio loop. Tale Pete Rock invece è troppo ossequioso, lavora un pò sugli strumenti, rallenta il cantato, ma per il resto il brano resta quello. Peccato, un'occasione sprecata.
Buone Straight A's in love, Sugartime e la conclusiva I heard that lonesome whistle blow.
In conclusione, Johnny Cash Remixed si rivela un'operazione anche divertente, seppur solo a tratti riuscita. Stupisce francamente l'assenza di un pezzo come Ring of fire, che avrebbe fatto faville in un contesto del genere. In linea di massima i produttori hanno scelto stranamente diversi brani poco noti, non si sa se per una questione di diritti o per cercare di emulare il successo planetario di A little bit conversation, traccia sconosciuta di Presley, divenuta il suo più grande successo moderno, grazie al noto remix.
Alla fine l'impressione è che gli autori abbiano cercato di non irritare troppo i fans storici dell'artista, e al contempo di strizzare l'occhio al popolo di MTV e delle dance-floor. Come capita spesso, quando si cerca di arruffianarsi due sensibilità musicali agli estremi, si toppa da ambo le parti. Ecco, in buona sostanza, l'impressione che lascia questa operazione, un pò è questa.
mercoledì 12 agosto 2009
Italian Superstar
Mi è sembrata efficace anche l' interpretazione di Cirino Pomicino da parte di Buccirosso, e a chi lo ha trovato fuori dalle righe consiglio di leggere un pò le indiscrezioni sulla vita del ministro, donnaiolo e festaiolo instancabile.
Anche Flavio Bucci offre con Evangelisti un'interpretazione che lascia il segno, come quella meravigliosa di Giulio Bosetti che fa Scalfari, in uno dei momenti più riusciti dell'opera (l'intervista ad Andreotti).
Trent'anni di vita della Repubblica Italiana passano tra le immagini del film e nella gelida intervista di Scalfari al Divo. Trent'anni nei quali il democristiano è stato protagonista principale assoluto, una scatola nera vivente, come ha ironizzato Grillo in un celebre monologo televisivo, al quale Andreotti/Servillo assistono, nella parte finale del film.
E chissà se la parte in cui la moglie del democristiano (interpretata da Anna Bonaiuto) confida al marito che, tutto sommato, secondo lei la gente lo sopravvaluta perchè "tutti pensano tu abbia un intelligenza superiore, ma si sbagliano, alla fine tu sei solo uno che ha sempre la battuta pronta", rappresenta il messaggio finale del regista Sorrentino.
martedì 11 agosto 2009
Non proprio tutto nuovo...
Sotto questa categoria vanno ascritte senza dubbio l'open track Pull my heart away e il singolo Tonight's today.
lunedì 10 agosto 2009
This wolf gone to heaven
venerdì 7 agosto 2009
Medium
giovedì 6 agosto 2009
Nostalgia canaglia
Adesso mia madre giocherella con la fede nuziale
E guarda il venditore che fissa le mani di mio padre
Ci sta parlando dello sconto che ci farebbe se potesse,
ma proprio non ce la fa
Beh, se io ne avessi la possibilità, giuro che saprei cosa fare
Amico, il giorno che vincerò la lotteria
non guiderò mai più una macchina usata
Adesso, i vicini accorrono da ogni dove
Mentre noi arriviamo nella nostra nuova macchina usata
Vorrei che papà desse una bella accelerata e lanciasse un urlo
e dicesse a tutti che possono baciarci il culo e arrivederci
Mio padre, si suda lo stesso lavoro mattina dopo mattina
Io, rientro a casa per le stesse sporche strade dove sono nato
Dall’altro isolato sento la mia sorellina
sul sedile davanti che suona il clacson
Il suono riecheggia lungo tutta Michigan Avenue
Amico, il giorno che uscirà il mio numero
non guiderò mai più una macchina usata
Guess who
http://www.repubblica.it/ultimora/24ore/nazionale/news-dettaglio/3702857
Amore, tatuaggi e swing!
Imelda May (irlandese, classe 1974) ha un suo personalissimo stile. Voce interessante, anche se priva di elementi di particolare originalità, si discosta dal genere "confidenziale" sciccoso che tanto è tornato di moda e che lancia femme fatale come se piovesse. Lei si dedica ad una musica vintage, ma non ancora travolta da un redditizio revival.
I brani di Love tattoo sono una terra di confine tra il rock and roll degli Stray Cats ( Smokers song; Love Tattoo) , lo Swing Revival dei Big Bad Voodoo Daddy (Big bad handsome man; Johnny got a boom boom), un certo croonering d’atmosfera (Knock 123; Meet you at the moon; Falling in love with you again) e perfino un classico blues elettrico ( Smotherin’ me) alla B.B. King.
Love tattoo è un disco piuttosto retrò e spensierato, il genere di musica che ti riporta indietro nel tempo e che se non stai attento, mentre batti il piedino a tempo, ti ritrovi improvvisamente col ciuffo a banana impomatato e le scarpe bicolore (o la gonna plissettata al ginocchio e le scarpe di vernice, se sei una gentil pulzella).
Un album tutto sommato godibile e divertente, anche se inevitabilmente effimero.
mercoledì 5 agosto 2009
Le mani sulla televisione, seconda parte
Da Repubblica di oggi:
La guerra con Sky è ormai uno scontro all'ultimo sangue. L'addio al satellite costerà 57 milioni all'emittente pubblica
ROMA - La Tv pubblica non solo è uscita dalla piattaforma di Rupert Murdoch con i suoi canali satellitari, ma presto potrebbe oscurare anche le cosiddette reti "free": RaiUno, RaiDue e RaiTre. Una scelta che assesterebbe un ultimo e potentissimo colpo all'emittente del tycoon australiano. Ma soprattutto supererebbe le prescrizioni dell'attuale Contratto di servizio sottoscritto appunto dalla Rai e dal ministero delle Comunicazioni. Un ostacolo non da poco. Che però il governo sta provando a bypassare.
Stupito, irritato, amareggiato. Il Capo dello Stato ha tutto il diritto di esprimere la propria delusione sulla "rottura annunciata" fra la Rai e Sky che priverà l'azienda pubblica di un ricavo di oltre cinquanta milioni di euro all'anno, in seguito al trasferimento dei canali Raisat su una nuova piattaforma satellitare. E in particolare, ha ragione Giorgio Napolitano a lamentarsi delle modalità con cui è maturato il fallimento della trattativa: una decisione per così dire unilaterale che la direzione generale ha praticamente imposto - come un diktat - a tutto il Consiglio di amministrazione.
The price you pay
Delle indagini ufficiali di polizia sono invece incaricati due agenti, Remy Bressant (Ed Harris) e Nick Poole (John Ashton), al servizio del capo della polizia locale Jack Doole (Morgan Freeman), la cui figlia dodicenne era stata brutalmente assassinata anni prima.
Le ricerche si concentrano sulla madre tossica di Amanda, e sui suoi rapporti con un gangster locale, che sembra essere coinvolto nel rapimento per per via dei suoi traffici.
Per il suo esordio alla regia (del 2007), Ben Affleck sceglie la strada di un thriller psicologico, che parte se vogliamo da un canovaccio piuttosto abusato (l'affascinate detective privato, la coppia di sbirri esperti, le indagini nel sottobosco criminale) per poi cambiare registro, e coinvolgere lo spettatore nei colpi di scena e nelle tremende scelte morali che i protagonisti devono fare.
Casey Affleck, fratello del regista, non è esattamente un campionario d'espressioni, e la scelta di affidare a lui il ruolo del protagonista, caratterizzato da rigide convinzioni morali e divorato dai dubbi e dal rimorso, non è stata azzeccatissima .
Meglio sicuramente sono andati Ed Harris, che gigioneggia e Michelle Monaghan, partner di Casey.
Nel complesso un film amaro, non banale, e secondo me piuttosto riuscito, seppur con qualche battuta d'arresto qua e là. Un film che chiaramente obbliga a fare delle scelte di campo. Ad identificarsi con le decisioni dei protagonisti della storia. A interrogarsi su cos'è giusto e cosa sbagliato, e se il fine può giustificare i mezzi.
Nonostante il titolo sbagliatissimo, più da genere sentimentale, che da cupo thriller, un esordio incoraggiante per il premio Oscar Ben Affleck.
martedì 4 agosto 2009
With teeth
Dal Daily Mail edizione on line:
He is infamous for his shabby looks and gummy smile.
But all that's in the past now for Shane MacGowan.
The Pogues singer has been spotted in Malaga with a new set of gnashers
MacGowan has reportedly spent the last month in Spain having extensive dental work to repair the acute damage to his mouth caused by decades of hard partying.
During one all-day drinking session in Limerick, Ireland, he fell over a wall, smashing his teeth on a pile of bricks.
The 51-year-old became renowned for his dishevelled appearance and his terrible teeth, which eventually became his trademark.
But it wasn't popular with everyone.
One American record company airbrushed some teeth onto him on an album cover so as not to put off U.S. fans.
MacGowan had recently talked about getting his teeth fixed to stop his face 'falling apart'.
We think the dentally-discerning Yanks would approve of his pegs now...
lunedì 3 agosto 2009
Piccola playlist estiva
1) Gallows, Riverbank
2) Pearl Jam, The fixer
3) Black Eyed Peas, Boom boom pow
4) Cass McCombs, Dreams-come-true-girl
5) The Dead Weather, Treat me like your mother
6) Garth Brooks & George Jones, Beer run
7) Flogging Molly & Lucinda Williams, Factory girls
8) Rancid, Roots radicals
9) Bruce Springsteen, What love can do
10) Imelda May, Love tattoo
11) Jack Penate, Body down
12) Cypress Hill, What's your number
13) Metro Station, Shake it
14) The Beatles, Blackbird
domenica 2 agosto 2009
Le mani sulla televisione
Berlusconi prepara l'offensiva d'autunno contro Murdoch. Basata anche su nuove leggi. Come quella che taglierà gli spot a tutti. Tranne che a Mediaset.
l'articolo per intero
Un premium per Silvio, di Micaela Bongi
Un abbonato Rai ha sempre un posto in prima fila. Uno solo, perché gli altri li ha prenotati Mediaset, e non da ieri. E l'abbonato alla tv pubblica paga. L'abbandono della piattaforma satellitare di Rupert Murdoch da parte di Raisat è solo l'ultimo tassello (o il penultimo, manca l'oscuramento totale dei canali generalisti) di una strategia avviata da tempo. Della quale la tv pubblica è la vittima sacrificale sull'altare della tv commerciale di Silvio Berlusconi. E, sempre di più, della pay tv del Biscione nella sua guerra contro Sky.
La legge Gasparri è servita - tra le altre cose - a Silvio Berlusconi a mantenere in analogico Retequattro spacciando anzitempo per vera la realtà virtuale del digitale terrestre, pagata con centinaia di milioni di euro sonanti e non del Monopoli da viale Mazzini. Il primo segnale che il cuore di sua emittenza non batteva solo per Emilio Fede, è arrivato quando la scatola vuota dei decoder per il digitale terrestre ha cominciato a riempirsi di contenuti a pagamento a partire dal calcio