lunedì 15 agosto 2022

Top Gun Maverick

 


Oltre trent'anni dopo gli eventi narrati in Top Gun, tornano (quasi) tutti i personaggi della saga, con Maverick che nel frattempo diventa un discolo istruttore e, tra una sessione formativa impossibile e l'altra, trova anche il tempo di salvare il mondo.

Diciamo pure che, da ragazzo, mi sono tranquillamente perso molti degli ipertrofici film-generazionali degli anni ottanta. Uno di essi è stato Top Gun, recentemente recuperato, probabilmente fuori tempo massimo, e alquanto disprezzato. Quindi perchè spendere soldi per vedere al cinema il suo sequel? La risposta è semplice, mi andava di vedere un film "da grande schermo" ed era un pò che non andavo in sala. 

Purtroppo la mia reazione è stata la medesima post visione del titolo originale, a partire dall'incipit carta carbone sulla portaerei, comprensivo di Danger zone di Kenny Loggins, accompagnamento musicale del 1986. Top Gun Mavericks è altro film che celebra l'americanismo più becero, la competitività più sfrenata quale unica via per il successo, la celebrazione del mito militare a stelle e strisce che abbisogna sempre di un nemico tanto potente quanto subdolo e pericoloso per la pace mondiale (quello del film ha armi all'avanguardia e una base militare nei ghiacci...Ma chi sarà? Emoticon pensierosa), ragion per cui "i buoni americani" sono autorizzati ad invadere il suo spazio aereo e distruggerlo. Mamma mia quanti danni sulle giovani menti.

Tom Cruise (deus ex machina del progetto, di cui è anche produttore) è imbarazzante, nel senso che si sforza di apparire più giovane di quando lo era veramente, giovane. La sceneggiatura è originale quanto le campagne elettorali di Berlusconi e quando si arriva alla sequenza gay-friendly con l'inverosimile partita di football americano sul bagnasciuga, quasi quasi ti prende la nostalgia per l'allenamento sulla spiaggia di Rocky con Apollo Creed in Rocky III, che all'epoca faceva ridere, ma al confronto con sta roba è Il settimo sigillo di Bergman. 

Tuttavia gli aspetti che mi sembrano più sconcertanti sono il riscontro al botteghino, il film è stracampione d'incassi all over the world (in Italia, uscito a fine maggio, è ancora nelle sale), e il generalmente favorevole riscontro di critica. 
Mi consolo con il fatto che, grazie a questo successo, le sale cinematografiche abbiano ricevuto un pò di ossigeno, soffocate come sono dalle piattaforme di streaming. 
Io invece, uscito dalla sala avevo solo voglia di invadere la Polonia.

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