lunedì 15 ottobre 2018

Venom

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I fan dei fumetti (io per primo) proprio non ne vogliono sapere di rassegnarsi e giudicare una trasposizione cinematografica sulla base del suo valore, slegando il giudizio dal confronto con le strips. Continuo a ripetermelo visto il trattamento riservato al film su Venom. Il famoso simbionte nasceva infatti a metà anni ottanta, in una saga Marvel chiamata Secret Wars, nel quale all'Uomo Ragno, ridotto a brandelli il canonico costume rosso e blu, veniva consegnata una tuta nera, di provenienza aliena. E' questa la ragione per la quale gli occhi di Venom ricordano così da vicino quelli della classica maschera di Spidey. Nel tempo il personaggio acquisisce una sua indipendenza e, con un alter ego diverso da Parker, (prima Eddie Brock, poi altri, tra i quali Flash Thompson) percorre la propria strada fumettistica.
La pellicola diretta da Ruben Fleischer (Benvenuti a zombiland; Gangster squad) traccia una linea e riparte da zero. L'azione si svolge a San Francisco, dove Eddie Brock (Tom Hardy) è un giornalista d'assalto che per sputtanare il losco di turno non esita a rovinare anche il rapporto con la fidanzata e, in un'azione sul campo, ad essere infettato dal simbionte che lo tramuterà in Venom.
La pellicola segue pedissequamente le liturgiche fasi del film supereroistico, senza trovare l'irriverenza di un Deadpool o i i dialoghi di un (inarrivabile) I guardiani della galassia, che sono riusciti ad innovare dentro dinamiche classiche.
Peccato perchè la particolare follia del personaggio (un alieno affamato di esseri viventi che dialoga con il suo involucro umano) poteva tradursi in uno splatter con venature comiche, sulla falsariga dei due cinecomics citati in precedenza. E invece neanche Tom Hardy (uno dei miei preferiti della seminuova generazione di attori) riesce più di tanto a nobilitare il character e, onestamente, assistere ancora oggi ad una lotta all'ultimo cazzotto scandita dallo scorrere di un conto alla rovescia (in questo caso per il lancio di un razzo) getta nel più profondo sconforto.
Nella sequenza post titoli di coda ci viene anticipato il prossimo villain, che sarà Carnage, interpretato - ottima notizia - da un Woody Harrelson, che indossa però - notizia nefasta- capelli rossi posticci al limite della denuncia penale. 
Ad ulteriore testimonianza che la lontananza dal fumetto originale è solo l'ultimo dei problemi di questo film.

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