lunedì 23 ottobre 2017

Hot Fuzz (2007)



Era da tempo che, sulla scorta delle buone recensioni lette in giro, attendevo di vedere questo Hot fuzz. Mi è venuta imprevedibilmente in soccorso la biblioteca civica della mia città (guai a definirlo paese, che si offendono), dove, curiosando in modalità random, il titolo m'è quasi cascato addosso.
Dunque, siamo nel tempo presente, a Londra, dove Nicholas Angel (Simon Pegg) è un agente di polizia fanatico del dovere e del rispetto delle regole. Proprio per questa sua condizione di crociato delle legge, e nonostante gli ottimi risultati ottenuti in termini di arresti, viene promosso a sergente, ma contestualmente trasferito nella piccola cittadina di Sandford, nel Glocestershire. Angel è ovviamente restio ad accettare, ma alla fine è costretto ad obbedire al comando. A Sandford si trova davanti ad una situazione irreale: un paese da cartolina, cittadini formalmente gentilissimi, una stazione di polizia sui generis e una tendenza a minimizzare qualunque evento che esca dal contesto di armonia del posto. Ovviamente dietro questa apparenza idilliaca si nascondono segreti inenarrabili e atti raccapriccianti che solo Angel, coadiuvato dal maldestro partner Danny Butterman (Nick Frost), figlio del comandante in carica Frank (Jim Broadbent), può portare alla luce. Cominciando dall'indagare sulla figura sospetta di Simon Skinner (Timothy Dalton), proprietario del locale supermercato.
Sapevo che con Hot fuzz mi sarei trovato al cospetto di una produzione leggera, ma non avevo ben chiaro se si trattasse di una commedia demenziale o altro. Vedendolo mi è apparso subito chiaramente il profilo della pellicola: un omaggio divertente e divertito non solo a tanti polizieschi, ma anche ai classici dei filoni horror e noir, in particolar modo statunitensi. Wright, che ha scritto soggetto e sceneggiatura insieme allo stesso Pegg, azzecca i tempi comici in maniera impeccabile, gira una spanna sopra gli altri prodotti di genere (il montaggio della sequenza in cui si alterna la serata libera dei due poliziotti con l'uccisione del ricco uomo d'affari è uno spettacolo), troppo spesso "tirati via" e ci regala una serie infinita di citazioni anche esplicite. 
Hot fuzz riesce insomma ad essere divertente ma anche a coinvolgere nelle scene d'azione, al tempo stesso comiche e coinvolgenti. Le sequenze da citare sarebbero davvero infinite (la tizia in bicicletta che pedala mentre con entrambe le mani impugna le pistole per fare fuoco; l'omaggio al western con il tempo che si ferma  quando Angel torna nel villaggio armato fino ai denti sopra un cavallo bianco; il sospetto che dietro al complotto di Sandford ci possa essere una complicata architettura alla Chinatown di Polanski, smentito da una spiegazione completamente folle; alcuni inaspettati frammenti splatter) e non vorrei correre il rischio di spoilerare troppo a quanti non l'avessero visto.

Ben nascosti infine alcuni cameo d'eccezione, come Cate Blanchett, nella sequenza irresistibile del dialogo iniziale tra la sezione scientifica e lo stesso Angel, e quello, ancora più inverosimile, del regista Peter Jackson. Pollice alzato dunque per Hot fuzz e per Edgar Wright.  Che la ricerca per gli altri titoli del regista cominci!

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