Il blog non è chiuso per ferie. Lo dico a beneficio di quei tre-quattro amici che ancora lo leggono. Diciamo che nonostante il caldo opprimente di questi giorni e il periodo vacanziero, il team di scrittori di Bottle of Smoke (nell'ordine: me, myself and I), oltre a litigare col pc di casa che è probabilmente arrivato a fine corsa, è stato impegnato in vicende sindacali che hanno anche avuto il loro carico di esposizione mediatica, con tanto di ricorrenti polemiche sul diritto di sciopero/diritto alla mobilità. Non ci voglio entrare in questa sede, mi limiterò a scrivere che in Italia i Governi, da tempo, hanno smesso di occuparsi di Lavoro e forse è quasi meglio così, perchè purtroppo quando si ricordano di farlo, beh producono solo danni. C'è la convinzione che non risolvere i problemi porti alla loro soluzione, come se una sana dormita, citando Jannacci, faccia guarire anche dalle peggiori malattie.
Beh, guarda un pò. Non è così. E a volte la situazione deflagra.
Beh, guarda un pò. Non è così. E a volte la situazione deflagra.
In ambito svago sto rallentando con le serie e sto riscoprendo il cinema (in qualche modo potete notarlo dagli ultimi e dai prossimi post). Musicalmente vivo alti e bassi d'umore tra Joy Division, Chaka Khan, The Heavy, Guns 'n' Roses e l'ultimo, davvero superlativo, Little Steven, oltre naturalmente ad altra roba che elencherò, appena riesco, nella mia consueta lista mensile. In ambito letteratura ho da poco finito la trilogia della pianura di Kent Haruf, la cosa migliore che ho avuto la fortuna di leggere da molti anni a questa parte. Non ringrazierò mai a sufficienza l'amica Lisa per il regalo.
P.S. L'ultima recensione musicale è del 26 giugno. A occhio e croce non ho mai fatto passare un così ampio orizzonte temporale tra un post musicale e un altro...
1 commento:
Non temere, tutto sommato il tuo blog è più vivo del mio...
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