lunedì 2 maggio 2016

Primal Fear, Rulebreaker

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Mai presi in considerazione i Primal Fear. La band teutonica, attiva dalla metà dei novanta, è  rappresentante d'eccellenza del classico heavy metal germanico che non è certo la mia priorità in ambito di musica pesante. Rulebreaker è il titolo numero undici della produzione del gruppo ed è stato salutato con grande favore dalla critica di settore, ragione per cui mi sono lasciato convincere a dargli una chance.
Beh, premesso che dentro i solchi di Rulebreaker trovi esattamente quello che ti aspetti, bisogna ammettere che a volte la minestra riscaldata, se preparata con passione e competenza, può rappresentare un piatto che dà conforto. 
Così pezzi come la title track, The end is near, Bullets and tears, The devil in me, al pari dell'unico lento The sky is burning, riescono, seppur nella loro traettoria prevedibile, ad avere dignità e ragion d'essere,  mentre, ad esempio, la lunga suite power metal We walk without fear risulta, almeno alle mie orecchie, eccessivamente indigesta.

Una breve vacanza in lidi metal che di norma non frequento.

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