venerdì 19 luglio 2013

Pacific Rim


Ci può essere qualcosa di più divertente, per un papà cresciuto con Mazinga e Jeeg e un bambino di (quasi) nove anni, di un film con giganteschi mostri squamosi che combattono robot alti come tre grattacieli? Ma ovvio che no! Ecco perchè appena ho saputo di questo Pacific Rim mi sono fiondato a vederlo insieme a Stefano, e indovinate un pò? Ci siamo divertiti come pazzi. 
Va da sè che se cercate un intrattenimento dotato di un briciolo di sceneggiatura decente o di dialoghi sopra il minimo sindacale fareste meglio a stare alla larga, ma insomma che non sia quella la vocazione della produzione lo si capisce a distanza di un chilometro.

Tra l'altro mi sono avvicinato al film senza nessuna nozione sul cast e grande è stata la sorpresa (e il piacere) nel vedere che il casting è stato composto affidandosi ampiamente ai serial televisivi. Protagonista principale è infatti Charlie Hunnam, il Jax Teller di Sons of Anarchy, mentre il capo della divisione pan-militare dei robot (poi passata in clandestinità) è Idris Elba, una buona filmografia alla spalle, ma per i fans di The Wire l'astuto criminale Stringer Bell. Un piccolo e divertente cameo poi per Ron Perlman, anche lui una vita da caratterista per il cinema ma da qualche anno a questa parte il perfido Clay, patrigno di Hunnam/Jax sempre in Sons of Anarchy.

Poi beh, Pacific Rim è un dichiarato omaggio alla cinematografia giapponese dei terribili mostri (Godzilla, Gamera) nati dalla paura del nucleare dopo l'attacco atomico americano, non è un caso infatti che le creature anfibie che qui emergono da un portale negli abissi marini per attaccare la terra, si chiamino Kaijù, proprio come quelle nate dalla fantasia degli autori della casa di produzione giapponese Toho Company. 
Il film chiaramente ha i suoi highlights nel realismo dei scontri, che siano in pieno oceano o fra i grattacieli, con il cumshot assoluto rappresentato dalla sequenza in cui Gipsy Danger (il robot considerato obsoleto, guidato da Hunnam prima insieme al fratello e poi con una giapponese  -interpretata da Rinko Kikuchi-  unica superstite della sua famiglia sterminata da un attacco Kaijù) si avvicina ad un mostro brandendo una nave transatlantico come se fosse una mazza da baseball per poi usarla per suonare come una zampogna la malvagia creatura anfibia.

Come dicevo in premessa, al netto di qualche sequenza che ha consigliato a Stefano la cautela della mani davanti agli occhi, divertimento assicurato. Un classico pop-corn movie.

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