Nel prescindibile sequel del film City Slickers (in italiano Scappo dalla città - La vita, l'amore e le vacche), il grande Billy Crystal commenta la sua immagine allo specchio, prima di raggiungere la moglie a letto, evidenziando come, superati i quarant'anni la pelle del suo viso fosse sciupata e i capelli si facessero più radi, mentre i peli nel naso e nelle orecchie crescessero sempre più folti. Per questo decide di darsi una botta di gioventù partecipando ad una sorta di surviving test che lo farà vivere come un cowboy di fine 800.
E' fatto piuttosto noto che molti uomini, addentrandosi in quel decennio che va dai quaranta ai cinquanta, comincino a vedere vacillare ciò che fino a quel momento aveva per loro rappresentato certezze esistenziali, come se solo in quel momento si rendessero conto dell'inevitabile invecchiamento, del declino psicofisico ed infine della dipartita. E' in questa fase che mettono in discussione il loro status quo familiare, professionale,intellettuale o fisico.
Nella migliore delle ipotesi mollano il calcetto e cominciano a praticare sport devastanti oppure chiamano gli amici con i quali avevano formato un gruppo musicale da giovani per riprendere in mano gli strumenti; nella peggiore (oddio, dipende dalle situazioni) mollano moglie e figli e si mettono magari con una lituana di vent'anni. Ognuno vive questa fase a modo suo, ma più di uno compie scelte radicali.
L'altro giorno un collega vicino ai cinquanta mi esprimeva la sua tentazione di mollare il lavoro, raccogliere l'incentivo aziendale all'esodo, liquidazione e risparmi e trasferirsi a Cuba con la moglie (di quelle parti) e il figlio dell'età di Stefano, perchè "sono gli ultimi anni che posso godere prima dei sessanta e non vorrei passarli qui".
Io onestamente non so cosa pensare. Certo, sarei un'ipocrita ad affermare di essere superiore a questi pensieri. Qualche primo cedimento del fisico comincio ad avvertirlo: non sono mai stato un iron man, ma mi accorgo che adesso recupero le fatiche molto più lentamente di qualche anno fa. Anch'io comincio a guardare un pò preoccupato l'immagine che mi rimanda lo specchio e anch'io comincio a pensare di non avere più così tanto tempo per fare le cose che rimando da sempre. D'altra parte non sono mai nemmeno stato uno che si butta di getto nelle cose o un decisionista, per cui, anche in questo caso, dovessi mai assumere decisioni balzane, lo farei magari tra vent'anni, in consueto ritardo sui tempi, sulle dinamiche esistenziali e sulle mode.
Sempre di arrivarci, ovviamente.
Sempre di arrivarci, ovviamente.
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