giovedì 7 febbraio 2013

Ce la meritiamo la casta. Ce lo meritiamo Berlusconi

Ne ho abbastanza di tutte queste lamentele sui privilegi della cosiddetta casta. La cassiera del supermarket, i lavoratori, gli amici, il gommista, l'addetto al casello della tangenziale, il dirigente d'azienda, il vicino di casa, tutti a blaterare di quanto sia indecente pagarsi la Nutella col finanziamento pubblico. Ma basta davvero, anche all'ipocrisia c'è un limite. Vi siete mai chiesti perchè in Italia avvengono cose e si avvicendano figuri (i Grillo, i Berlusconi, anche l'anomalia dei Monti vah) che mai sarebbero capitati in Francia, Germania, Spagna, Inghilterra, Svezia o negli States? 
Solo ed esclusivamente perchè noi siamo italiani e loro francesi, tedeschi, spagnoli, inglesi, svedesi o americani,dico io.
Il punto è tutto lì. A noi non ce ne frega un cazzo della collettività, dello Stato. Ognuno di noi rappresenta il proprio stato privato con le sue norme, che ruotano sempre attorno all'approssimativo concetto di eludere grandi e piccole regole, che siano non pagare le tasse, posteggiare sul posto riservato ai disabili, o passarti davanti nella fila alle poste.
E' per questo che Berlusconi, che di questo assioma è il migliore rappresentane su piazza, può risalire di dieci, venti punti nei sondaggi promettendo "la qualunque" (a proposito, che dite, me lo finisce di pagare il mutuo se glielo chiedo?) mentre l'impegno del più grande partito italiano ad investire sette miliardi nelle scuole disastrate dove ogni santo giorno mandiamo i nostri figli e negli ospedali fatiscenti dove tentiamo di curarci, non viene preso seriamente. 
Lasciamo perdere, è una partita persa. Continuiamo a farci gli affari nostri, e lo stesso faranno i nostri rappresentanti in parlamento. E però, quantomeno, smettiamo di lamentarci. 
Personalmente, nonostante questo post, prometto di provarci.

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