Purtroppo o per fortuna per certi aspetti l'America continua ad essere lontana e il country un genere completamente ignorato dai media italiani. In caso contrario la storia di Ray Lawrence jr avrebbe saturato le varie vite in diretta che impestano i pomeriggi della televisione italiana.
Già, perchè quella di Ray è una vicenda tutta da raccontare. Uomo comune con famiglia, casa e lavoro e solo occasionale musicista, dopo il fallimento del suo matrimonio e la perdita di una fonte di reddito finisce dentro quelle spirali che la società USA conosce piuttosto bene, e che portano lo sventurato di turno a perdere tutto e a diventare un emarginato. E' così che in un attimo Lawrence jr esce dagli ingranaggi produttivi della civiltà a stelle e strisce si diventa uno dei tanti homeless che fanno da cornice alle città degli states. Nello specifico, la città è Tempe in Arizona ed è lì che Ray continua a suonare ed a comporre,all'interno di una casa rifugio per senza tetto, fino all'incontro con Hank Williams III che rimane conquistato dalla sua musica al punto da registrargli due pezzi (l'incisione avviene sul tourbus di Shelton nel 2009) ed includerli in una sincera e disinteressata operazione promozionale, nel suo ultimo album country, Ghost to a ghost, uscito a settembre 2011 (nella mia recensione, senza conoscere i dettagli della collaborazione avevo incensato i due pezzi di Lawrence, When you lose all you had e Back in the day), pur essendo lo stile piuttosto distante da quello attuale di Shelton.
Poco dopo l'ospitata, Ray, oggi quarantottenne, è riuscito a strappare un contratto discografico ed a incidere (a quanto pare in tutta fretta) questo cd in totale presa diretta, solo con l'ausilio di chitarra e voce. Lo stile è un country folk abbastanza canonico, le melodie a tratti ricordano Willie Nelson ma in altri momenti anche Bob Dylan. Il disco è veramente raw, nel senso che sa tanto di incisione alla buona la prima, ma compensa qualche passaggio eccessivamente grezzo con tanta tanta passione, genuinità e onestà artistica. A partire dalla open track Check's in the mail per passare a She stopped lovin' me; Just kick my ass to Texas; You can hide your body but you can't hide your beauty e Stay with me tonight, i brani sono intimi e pregni di vita vissuta, attraverso una forma di scrittura che fa emergere qualche volta il songwriting di Townes Van Zandt.
In effetti è un pò un abusivo di questa rubrichetta, Ray Lawrence jr, non essendo nè lui giovane, nè la sua musica innovativa. Mi piaceva però celebrare il suo ritorno alla vita, grazie ad una second chance che non tutti hanno, attraverso una menzione con tutti gli onori.
Good luck Ray.
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