lunedì 25 agosto 2025

Twilight of the warriors - Walled in

Hong Kong, anni ottanta. Chan Lok-kwan è un rifugiato che ha lavorato sodo per comprarsi un documento d'identità al mercato nero, necessario per lasciare il Paese. Truffato dalla triade cui si era rivolto, per rabbia davanti al sopruso ricevuto ruba ai mafiosi una borsa in cui crede siano contenuti soldi. Scoperto ed inseguito, si rifugia nella città murata di Kowloon, nella quale nessuno, nè lui nè i suoi inseguitori, può entrare senza permesso. In quel posto apparentemente infernale, governato dal boss Cyclone, inizia per Lok-kwan una nuova, inaspettata vita.


La città murata di Kowloon di Hong Kong ha una storia incredibile e poco nota. Il territorio fu escluso dalla cessione del Paese al Regno Unito per novantanove anni, sancita dalla convenzione di Pechino del 1898. Fino alla sua demolizione nel 1993 fu una cittadella totalmente avulsa da regole e leggi, governata in tutti i suoi aspetti dalle triadi. Spaventosa già dal suo aspetto, con gli edifici fatiscenti talmente addossati gli uni agli altri, a dargli la forma della base di un cubo (puoi approfondire qui), la città di Kowloon è stata replicata in modo stupefacente dal regista Soi Cheang e dalla sua squadra che, ispirandosi ad una graphic novel, hanno messo in scena un action indimenticabile.

Infatti, pur giocando sugli stilemi classici del racconto asiatico, a partire dal paria che in realtà è un predestinato (il protagonista, interpretato da Raymond Lam), per passare all'amicizia virile di uomini dalle parti opposte della barricata (Louis Koo e Aaron Kwok), Twilight of the warrior resta a lungo negli occhi per l'incredibile location e l'afflato sociale di un gruppo di persone emarginate dalla società ma capaci di creare regole di comportamento eque (nel contesto dato) e solidali. Una specie di socialismo in salsa hongkongiana, capeggiato da un (ex) capo triade, che la propensione puramente capitalista delle nuove famiglie mafiose cerca di cancellare. 
Le facce dei protagonisti sono perfettamente coerenti ai ruoli. Il villain finale totalmente folle e sopra le righe, divertente in maniera spaventosa come poteva esserlo il Joker di Nicholson.

Le scene d'azione, che te lo dico a fare? Spettacolari, alla maniera artigianale di Hong Kong, con voli "aiutati" dalle celebre funi e diverse scene in piano sequenza. Ma, come dicevo, pur nella sua grandiosità, non sta in questo aspetto l'elemento che rende Twilight of the warriors un film imperdibile, non solo per gli adepti al genere.

visto su Rai Movie

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