lunedì 17 ottobre 2022

Capitano Kòblic (2016)


Argentina 1977. Il capitano della marina argentina Tomas Kòblic è ai comandi, a sua insaputa, di uno dei tanti, tragici, famigerati, voli della morte, in cui gli sgherri della dittatura fascista gettavano in mare i prigionieri politici (ancora vivi) per far sparire i corpi. Sconvolto da tanta atrocità, Kòblic diserta e, per nascondersi alle autorità militari,  si rifugia nella pampa argentina più povera e dimenticata, aiutato da un vecchio amico che possiede una piccola compagnia aeronautica di disinfestazione dei campi.

La ferita della dittatura del generale Videla, il cui colpo di stato organizzato dagli USA di Henry Kissinger mise al potere l'esercito e diede il via a persecuzioni, imprigionamenti, torture, uccisioni e desaparecidos, è, necessariamente, sempre aperta, nel popolo argentino. 
In attesa di vedere il recentissimo Argentina, 1985, ho recuperato questo film di qualche anno fa, che con Argentina, 1985 condivide il protagonista: l'immenso Ricardo Darìn. 
Partendo dai drammatici fatti di quegli anni, il regista Borensztein, ambienta le vicende del protagonista in una classica terra di frontiera, dove il tempo sembra non essere mai passato e non passare mai e dove c'è l'omologo dello sceriffo che ha potere di vita e di morte sulla povera gente. In pratica un western (analogia esplicitata dalla sequenza clou verso la conclusione del film), ma anche, per l'angosciante sensazione del protagonista di non avere vie d'uscita, un noir d'altri tempi. 
Superfluo affermare come Darìn sia perfetto nel ruolo, interpretato per sottrazione, perchè tanto l'attore argentino lo è sempre, impeccabile. Ma convincente lo è pure, nella sua placida perfidia, il villain Velarde, interpretato con misura da Oscar Martìnez. 

Anche se gioca coi generi sopra citati, Borensztein tiene sempre salda la leva del cinema di denuncia, e quando, nel flashback finale, vengono mostrate per intero le vicende che hanno portato Koblìc alla diserzione, deflagra tutto il dramma degli oppositori argentini e, con esso, l'atroce, ottusa, implacabile brutalità dei bastardi agli ordini di Videla.

Il film è consigliato, soprattutto, a chi queste cose ancora non le conosce o, peggio, a chi le ha giustificate nel nome di una democrazia da esportare che nascondeva ben altri obiettivi politico-economici.


Prime Video

2 commenti:

jumbolo ha detto...

Lo saprai, ma è uscito su Prime (Argentina, 1985). Questo si, caruccio. Ce ne fossero di Darin.

monty ha detto...

Ottimo. Lo si recupera