lunedì 12 settembre 2022

The carpenter (2021)

Sam vive guadagnandosi da vivere come carpentiere in un un piccolo paese della bergamasca, nascondendosi da qualcosa del suo passato che tuttavia torna inesorabilmente a cercarlo.

Pellicola indipendente scritta (assieme a Pietro Lovato) e diretta dall'esordiente Steven Renso, The carpenter, in considerazione del tipo di prodotto e del budget ridotto, ha molte frecce al suo arco. Innanzitutto Renso punta tutto sulla tensione crescente, più che sulla violenza (spesso fuori campo) o sull'azione in generale. Una scelta forse dettata dal contenimento dei costi, ma comunque vincente. L'ansia che coinvolge lo spettatore non ha infatti nulla da invidiare a produzione più ricche (anzi!) e tiene in piedi il film in maniera più che eccellente. Anche la perfomance del cast (il protagonista è Davide Gambarini) è, mediamente, oltre il livello della cinematografia indipendente, un paio di personaggi sono davvero azzeccati, come il protagonista e Romolo (interpretato da Pino Torcasio). 

Le location rurali, i boschi, i tornanti di montagna (ripresi anche dal drone) si rivelano un'altra intuizione felice. 
Qualche difetto è presente forse nell'eccessivo affollamento dei personaggi, che richiede uno sforzo di spiegazione della storia a mio avviso evitabile e porta conseguentemente con sè lo scarso approfondimento di alcuni character, così come di alcuni flashback, troppo tirati via.

Per il resto The carpenter è una bella botta di fiducia nel panorama degli indipendenti italiani. Sarei molto curioso di vedere cosa l'ottimo Renso sarebbe in grado di fare con un budget decoroso, anche se non nutro molte speranze in merito, posta la sostanziale indigenza in cui versa il nostro cinema di genere, che fa scopa con il disinteresse dei produttori e di un pubblico disabituato a questi stilemi. 
Spagna e Francia sono geograficamente ad un passo ma oggi, ahimè, cinematograficamente a distanze siderali, pertanto massimo apprezzamento verso chi, con passione, entusiasmo e coraggio rifiuta di rassegnarsi all'ormai grottesco rifugio nel "porto sicuro" della commedia e del dramma, da troppo tempo unici sbocchi del nostro cinema.

Visto su Prime video

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