Contrariamente alle apparenze, Questa è la mia storia e non ne cambio una virgola non è scritto da Spike Lee. La scelta di far comparire sulla copertina del libro il solo nome del regista americano, e non quello del vero scrittore della bio, Kaleem Aftab, rientra in quelle strategie di vendita antipatiche ed inutili alle quali, evidentemente, le case editrici non sanno rinunciare. Questa cosa mi è stata particolarmente sulle balle, ho comprato il libro pensando di avere tra le mani un certo tipo di opera e invece me ne sono ritrovata un'altra. Probabilmente, vista la mia passione per le biografie e per il cinema, l'avrei comunque scelto, ma perchè prendere per i fondelli i lettori?
Al netto di questo mio sfogo (scusate, ma ce l'avevo qui) la biografia di Lee risulta certamente interessante per qualunque cinefilo. Aftab sceglie la modalità del racconto orale (per intenderci è in stile cronistico e fitta di virgolettati) e chi, come me, cerca in queste opere la descrizione minuziosa di tutto quanto sta dietro al lavoro dell'artista più che i sensazionalismi o le dipendenze (sesso, droga o alcol) troverà piena soddisfazione nell'arco delle oltre cinquecento pagine dell'opera.
La stima per i suoi lavori migliori (per i quali purtroppo dobbiamo andare indietro di almeno quindici anni) resta invece inalterata.
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