Moriah Rose Pereira, in arte Poppy, è un'artista americana (nata a Boston, cresciuta a Nashville) che si muove trasversalmente a diversi media, in particolar modo tra social e musica. Si fa strada, ancora minorenne (è del 95) agli inizi degli anni dieci su youtube per poi approdare, nel 2017 e 2018, al mondo discografico, con due dischi (Poppy.Computer e Am I a girl?) orientati al cosiddetto bubblegum pop. La svolta stilistica arriverà da lì a breve. Solo quattordici mesi dopo il secondo album (ottobre 2018/gennaio 2020) viene infatti rilasciato I disagree, lavoro che, già dalla copertina, con un rimando estetico ai generi più estremi del metal, lascia intendere il passaggio dall'infanzia artistica alla sua maturità. Che poi, in realtà, la cosa non è così dicotomica, perchè se è vero che I disagree contiene elementi stilistici riconducibili all'universo metal, è altrettanto vero che gli stessi sono frullati assieme a decine di altri generi tra loro anche contraddittori, nel solco della modalità mash-up, solo senza sampler ma con musica suonata e originale.
A questo punto le opzioni sono due: coinvolgimento totale o rigetto. Bottle of smoke, come già saprete, avendo la redazione (...) del blog inserito il disco nei migliori dell'anno, ha optato visceralmente per la prima. Anche perchè, proseguendo con l'ascolto, le influenze invece di diminuire, se possibile, aumentano, con il ricorso a cambi di ritmo e stacchi progressive, riffoni nu-metal, tirate rap, elettronica e ritornelli squisitamente catchy. Il tutto per una doverosa durata controllata di trentacinque minuti, al netto di una re-issue del disco, con quattro pezzi in più.
Che ci volete fare, alla mia età ci si limita a godere del presente.
1 commento:
ehm... non è che mi faresti un WeTransfer?
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