Ecco un altro disco convenzionale, banale nella sua idea, ma che tuttavia si è rivelato longevo ed emozionante.
I Thunder, di recente tornati alla ribalta con una doppietta di ottimi lavori (Wonder days e Rip it up), celebrano i trent'anni dalla loro nascita con un disco acustico, nel quale rivisitano una dozzina di proprie composizioni, opportunamente scelte anche dal repertorio dei pezzi meno famosi.
Non una novità per i Thunder (ed in particolare per il frontman Danny Bowes) proporre musica con la spina degli ampli staccata, ma Please remain seated è la prima occasione per dare finalmente a questa forma di presentazione dei brani una visibilità propria.
D'altro canto alla band non mancano certo i mezzi tecnici per performance di alto livello qualunque modalità espressiva decida di utilizzare e Bigger than both of us , che apre l'album, lo dimostra, prima di tutto perchè recupera un ottimo brano che, per le precedenti modalità di pubblicazione era passato in sordina (la canzone era inserita nel bonus cd della riedizione del masterpiece Laughing on judgement day, uscita nel 2009), e poi perchè la canzone, in questa versione, è ricca di swing e di sfumature old time.
La bravura dei musicisti sta nel riuscire a trasfigurare completamente il mood delle composizioni originali, come avviene per esempio per Girl's going out of their head, che da anthem rock si trasforma in un delicato smooth jazz con un ruolo trainante di contrabbasso e piano.
Che gli vuoi dire a questi? Cosa vuoi dire a due ballate "anema e core" come I'm dreaming again e, soprattutto, Loser oppure all'immancabile Low life in high places, proposta con l'arricchimento del fraseggio di una tromba e di un possente coro di voci di natura classica?
L'album è rilasciato in versione cd singolo, con dodici tracce, e in versione de luxe, con un disco aggiuntivo contenente altre sette canzoni, tra le quali il manifesto della band, Higher ground, Like a satellite e lo struggente blues acustico Robert Johnson's tombstone.
Chiaramente la versione estesa del lavoro è la più completa, ma il mio personalissimo consiglio è quella di approcciare a prescindere questo lavoro, sia che già conosciate i Thunder, sia che li approcciaste per la prima volta.
Sarebbe lo stimolo migliore per andare a riscoprire una grande band di hard rock di stampo britannico.
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