Complice un'attesa forzata di diverse ore alla stazione Termini di Roma e un periodo di ennesimo, intenso (ri)ascolto dei primi album dei Metallica, ho acquistato questo volume biografico di Giorgio Costa sulla"epopea" dei Metallica.
Confesso di aver scelto il libro anche per il sigillo di garanzia rappresentato dalla prefazione di Federico Guglielmi, il mio giornalista musicale preferito, nonostante sapessi bene che i Metallica non siano esattamente la sua tazza di tè (elemento questo molto coerentemente ammesso dallo stesso Guglielmi nella presentazione).
Seek and destroy è un volume che scorre via bene, le analisi, gli approfondimenti e le introspezioni di Costa permettono l'emersione di chiavi di lettura anche inedite ed originali (aspetto non banale, parlando di un gruppo la cui opera è stata sviscerata in ogni sua parte) della vita e dei lavori dei four horsemen.
La nota critica all'operazione è a mio avviso connessa all'orizzonte temporale che l'autore ha deciso di coprire. A fronte di una presenza sul mercato di tanti libri che illustrano l'intera carriera dei Tallica, Costa opta infatti per una dinamica molto originale: raccontare nel dettaglio la nascita del gruppo attraverso le gesta dei giovanissimi Ulrich ed Hetfield e dei compagni di viaggio da loro reclutati (Burton, Mustaine ed Hammett), per un periodo di tempo che copre gli esordi fino alla pubblicazione del primo album.
Successivamente, l'autore decide si spostare il racconto venticinque anni in avanti e saldarlo attorno al rapporto, a dire di Costa, salvifico, tra la band e il mitologico produttore Rick Rubin, ingaggiato dopo un lungo periodo di appannamento creativo, per i lavori di incisione di Death Magnetic del 2008.
A fronte di questa sua peculiarità, Seek and destroy si distingue senza dubbio tra la miriade di biografie date alla stampa aventi ad oggetto la storia dei Metallica, ma, e qui sta la critica, avrebbe dovuto essere maggiormente esplicitata dal sottotitolo del libro, invece che "L'epopea dei Metallica", magari "Come Rubin ha salvato i Metallica". Così, per dirne una.
Lettura comunque consigliata, a patto che non si cerchi una biografia tradizionale della band.
1 commento:
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